Dibattito acceso nell'emiciclo di Strasburgo sulla nomina del nuovo Segretario Generale della Commissione
La nomina di Martin Selmayr a Segretario Generale della Commissione Europea non è piaciuta a tutti, soprattutto perché viene presa come un'imposizione del Presidente della Commissione, Jean Claude Juncker. Per i critici, Sellmayr, la cui ascesa è stata piuttosto rapida, sarebbe un protetto del presidente.
Alcuni eurodeputati a Strasburgo chiedono un'inchiesta su questa nomina, e la liberale olandese Sophie int' Veld esige la revoca della nomina da parte della Commissione.
Nell'emiciclo, per spiegarsi davanti ai deputati, la Commissione è stata rappresentata da Guenther Oettinger:
"Quando scegliamo un Segretario Generale non c'entrano nè la nazionalità nè l'appartenenza a un partito politico, ma solo i requisiti del candidato. Ed è per questo che riteniamo che il candidato prescelto, Martin Selmayr, abbia tutte le carte in regola per quel ruolo", ha detto il Commissario al Bilancio.
Sophie int' Veld è andata al di là della richiesta di revoca della nomina, parla di inaffidabilità della Commissione:
"Se i Commissari sono così facilmente intimiditi da un funzionario, se si comportano come bambini impauriti quando si trovano di fronte a una decisione inattesa sulle nomine, come possiamo aspettarci che facciano muro per gli interessi europei, per esempio contro Trump nei conflitti commerciali, o che resistano alle pressioni delle lobby più potenti, o che siano fermi coi governi nazionali che violano le regole europee?"