Federica Mogherini e le sue controparti europee, dopo un incontro con l'iraniano Zarif a Bruxelles, cercano di convincere gli Usa a non reinstaurare le sanzioni contro Teheran. Solo un accenno invece a diritti umani e proteste.
Quest'accordo di non proliferazione è essenziale e non ci sono alternative
Ministro degli esteri francese
L'accordo sul nucleare iraniano funziona. L'ha detto il capo della diplomazia europea Federica Mogherini al termine dell'incontro con il ministro degli esteri iraniano Javad Zarif, l'hanno ribadito i suoi colleghi francese, britannico e tedesco. Una posizione unitaria opposta a quella degli Stati Uniti, che nei prossimi giorni potrebbero decidere di reinstaurare le sanzioni contro Teheran.
"Quest'accordo di non proliferazione è essenziale e non ci sono alternative - ha detto il ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian -. È importante che tutte le parti coinvolte rispettino quest'impegno comune e, di conseguenza, che lo rispettino anche i nostri alleati americani".
Zarif ha ricordato che l'attuazione dell'accordo da parte dell'Iran è condizionata alla piena conformità da parte degli Stati Uniti.
Il britannico Boris Johnson ha sottolineato che il **nucleare **è solo una delle questioni cruciali che riguardano il paese: "In parallelo dovremmo concentrarci su quel che l'Iran può fare per contribuire a risolvere la terribile crisi in Yemen, far avanzare la pace in Siria e risolvere altre questioni nella regione".
Solo un accenno invece alla questione dei diritti umani e delle recenti proteste, mentre di fronte alla Commissione si raccoglieva un manipolo di manifestanti. Mogherini ha detto che "queste questioni non rientrano nell'ambito dell'accordo sul nucleare e saranno affrontate nel formato e nei forum pertinenti".