Circa 700 persone hanno sfilato per le strade di Strasburgo mercoledi per protestare contro il trattato di libero scambio tra UE e Canada
Proteste fuori e davanti al Parlamento europeo hanno accompagnato mercoledì a Strasburgo il voto degli eurodeputati sul CETA, il contestato accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada.
Il malcontento su questo trattato è diffuso poiché, come sostiene un dimostrante, “non porterà alcun beneficio alla gente comune né all’ambiente e gioverà solo alle multinazionali”.
“Non si tratta di libero scambio, si tratta piuttosto di diritti umani, democrazia e rispetto dell’ambiente – interviene un’altra attivista irlandese – sappiamo tutti che questo accordo avrà un impatto sulle imprese locali, sulla salute e sull’educazione”.
Sono in molti a considerare il CETA un cavallo di Troia che permetterebbe alle grandi imprese di aggirare gli standard europei e i diritti sociali.
Durante il processo di ratifica i dimostranti intendono continuare ad esercitare la pressione contro gli accordi commerciali transatlantici, ma il CETA potrà entrare in vigore a titolo provvisorio già a partire da aprile.
Il voto favorevole del Parlamento europeo apre infatti la strada all’approvazione da parte dei parlamenti nazionali e regionali dei 28 Stati membri, un cammino che si prospetta tortuoso.