Immigrazione: fronte di stati contro le quote obbligatorie per accogliere i rifugiati

Immigrazione: fronte di stati contro le quote obbligatorie per accogliere i rifugiati
Diritti d'autore 
Di Margherita Sforza
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Non è stata ancora presentata ma già divide la nuova strategia sull’immigrazione della Commissione europea. Bruxelles proporrà mercoledi’ missioni

PUBBLICITÀ

Non è stata ancora presentata ma già divide la nuova strategia sull’immigrazione della Commissione europea. Bruxelles proporrà mercoledi’ missioni nei porti libici per distruggere le barche dei trafficanti e metter fine alla strage nel Mediterraneo, ma soprattutto dovrebbe proporre un sistema di quote che obbligherà gli stati a farsi carico di un certo numero di rifugiati.

Una strategia a cui si oppone la Gran Bretagna che intende inserire l’immigrazione nei punti da rinegoziare con Bruxelles.

Spiega Timothy Kirkhope, ex ministro dell’immigrazione ed oggi eurodeputato conservatore britannico: “Questa è una grande questione che riguarda non solo le nostre relazioni con l’Europa, ma anche dentro l’Europa, ma non siamo soli. Altri grandi paesi condividono le nostre preoccupazioni. E’ un’opportunità per mettersi nella giusta direzione”

Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca potrebbero ottenere un’esenzione dal sistema di quote, secondo l’agenzia Afp.

#Migrations: pas de quotas de réfugiés imposes pour #UK#Danemark et #Irlande Ont "opt out" sur cette mesure du plan d'actions (source#UE)

— Christian Spillmann (@CSpillmann) 12 Maggio 2015

Oltre a Londra anche l’Ungheria e la Slovacchia hanno dichiarato la loro opposizione al sistema di quote che potrebbe essere proposto dalla Commissione.

L’anno scorso sono state approvate nell’Unione europea oltre “185000 richieste d’asilo”: http://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/6827382/3-12052015-AP-EN.pdf/6733f080-c072-4bf5-91fc-f591abf28176 , ma solo sei paesi si sono divisi il carico, Germania, Svezia e Italia hanno approvato il numero maggiore di domande.

Per l’eurodeputata svedese Cecilia Wikstrom, considerate queste differenze tra gli stati, è necessaria una soluzione europea. “Questo squilibrio è un sintomo che la fiducia tra gli stati membri ha raggiunto i suoi limiti. Dobbiamo ricostruire la fiducia tra gli stati membri e la fiducia nelle istituzioni europee”

Il governo italiano aspetta da tempo di condividere il fardello dell’accoglienza. L’ anno scorso il numero di richiedenti asilo in Italia è aumentato del 143% .

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Di fronte a Stati Uniti e Cina, i leader dell'Ue chiedono un accordo globale sulla competitività

Francia, i candidati alle europee a confronto sul futuro del Green Deal: destra e sinistra divise

Consiglio Ue, leader sotto pressione da Zelensky sulle difese aeree per l'Ucraina