"Quo vadis, Aida?" è il miglior film europeo. Trionfa la regista bosniaca Jasmila Žbanić

La regista Jasmila Žbanić
La regista Jasmila Žbanić Diritti d'autore Kemal Softic/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Debora Gandini
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Delusione per Paolo Sorrentino con il suo film "E' stata la mano di Dio". A trionfare agli EFA la regista bosniaca Jasmila Žbanić con la sua pellicola sul massacro di Srebrenica

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Un riconoscimento a un film che racconta un dramma nel dramma. Il film "Quo vadis, Aida?", diretto dalla bosniaca Jasmila Žbanić, ha trionfato alla 34a edizione degli European Film Awards, la manifestazione che premia il cinema europeo.

La pellicola è la storia di una famiglia ambientata all’epoca del massacro di Srebrenica. E’ il luglio del 1995. Aida è un'interprete che lavora alle Nazioni Unite quando l'esercito serbo occupa la città, la sua famiglia è tra le migliaia di cittadini che cercano rifugio.

Un riconoscimento importante per l’outsider Jasmila Žbanić che nel suo discorso di ringraziamento ha reso omaggio a Lina Wertmuller, appena scomparsa. Già presentato anche alla Mostra di Venezia nel 2020 e in cinquina per l'Oscar internazionale, "Quo vadis, Aida?" ha vinto anche come miglior film, miglior regia e migliore attrice, andato alla serba Jasna Đuričić. Un ruolo da madre coraggio, il volto segnato, Jasna Đuričić è il pilastro del film: una donna disposta a lottare fino alla fine per salvare la prole.

Gli altri premiati: Antony Hopkins e il film "Flee"

Anthony Hopkins ha conquistato il premio come miglior attore europeo per "T****he Father - Nulla è come sembra", diretto dall'esordiente Florian Zeller, pellicola di successo, trasposizione cinematografica dell'omonima pièce teatrale. Per la stessa interpretazione, Hopkins ha vinto quest'anno l'Oscar come miglior attore. Presentato lo scorso anno al Sundance Film Festival, il film ha ottenuto anche l'Efa per la migliore sceneggiatura, andato a Zeller e Christopher Hampton, già vincitori dell'Oscar 2021 per la sceneggiatura non originale.

L'altro grande successo dell'anno è il film "Flee" del franco-danese Jonas Poher Rasmussen, vincitore nelle categorie miglior documentario e miglior film d'animazione. Un altro successo per la pellicola già miglior documentario al Sundance e il miglior film d'animazione ad Annecy.

"Flee" racconta la vera storia di Amin, un afgano che ha dovuto lasciare il suo Paese alla fine degli anni '80 quando era solo un bambino. Trent'anni dopo, studente universitario in Danimarca, racconta al suo migliore amico la vera vita, la vera ragione del suo viaggio e della sua lotta per la libertà.

Nessun premio per Paolo Sorrentino

Grande delusione invece per Paolo Sorrentino e il suo "E' stata la mano di Dio", che era in nomination in tre categorie: film, regia e sceneggiatura ed esce dalla serata berlinese senza alcun riconoscimento. 

Alla cerimonia mista, in streaming e in presenza, non ha partecipato il consueto pubblico composto dai membri dell'Academy, partner e ospiti dell'industria cinematografica, media internazionali: in presenza solo alcuni dei nominati e dei premiati a causa delle misure di prevenzione del covid-19.

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