Dopo la condanna dell'ex presidente brasiliano Bolsonaro per tentato colpo di stato, gli Stati Uniti hanno dichiarato che "reagiranno di conseguenza"
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Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha respinto domenica la richiesta di dazi all 50% sulle merci brasiliane importate negli Stati Uniti, definendola "politica" e "illogica".
In un articolo del New York Times, Lula ha dichiarato che il suo governo è aperto a negoziare qualsiasi cosa che possa portare vantaggi reciproci.
"Ma la democrazia e la sovranità del Brasile non sono sul tavolo", ha aggiunto.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto i dazi sul Brasile a luglio, citando quella che ha definito una "caccia alle streghe" contro l'ex Presidente Jair Bolsonaro, che all'epoca era accusato di aver cercato di aggrapparsi illegalmente al potere.
Il processo si è concluso giovedì dopo che un collegio di giudici della Corte Suprema ha stabilito che Bolsonaro ha tentato un colpo di stato dopo la sconfitta elettorale del 2022 contro Lula, facendo temere ulteriori misure statunitensi contro il Brasile.
Lula si è detto orgoglioso della Corte Suprema per la sua "decisione storica" che salvaguarda le istituzioni brasiliane, lo stato di diritto democratico e non è una "caccia alle streghe".
"(La sentenza) ha fatto seguito a mesi di indagini che hanno portato alla luce piani per assassinare me, il vicepresidente e un giudice della Corte Suprema", ha dichiarato Lula.
Lula ha aggiunto che l'aumento delle tariffe è "non solo sbagliato ma illogico", citando il surplus di 410 miliardi di dollari (474 miliardi di euro) nel commercio bilaterale di beni e servizi che gli Stati Uniti hanno accumulato negli ultimi 15 anni.
L'articolo è un segno del fatto che il Brasile si sta preparando ad altre possibili sanzioni dopo la decisione della Corte Suprema.
Dopo la sentenza di giovedì, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha scritto su X che il governo di Trump "risponderà di conseguenza".
Il Ministero degli Esteri brasiliano ha definito i commenti di Rubio una minaccia inopportuna che non avrebbe intimidito il governo, affermando che la magistratura del Paese è indipendente e che a Bolsonaro è stato garantito un giusto processo.
Bolsonaro agli arresti domiciliari
Domenica Bolsonaro ha lasciato brevemente la sua casa di Brasilia, dove è agli arresti domiciliari, per sottoporsi a una procedura medica in un ospedale vicino, la sua prima apparizione pubblica dopo la sentenza di giovedì.
Scortato dalla polizia, Bolsonaro si è recato in mattinata all'ospedale DF Star della capitale brasiliana per sottoporsi a una procedura relativa a lesioni cutanee - un rilascio temporaneo concesso dal giudice Alexandre de Moraes l'8 settembre.
In seguito è stato dimesso, hanno dichiarato i medici dell'ospedale in un comunicato. Il personale medico ha rimosso otto lesioni cutanee che saranno sottoposte ad analisi per stabilire una diagnosi definitiva e valutare la necessità di ulteriori trattamenti.
Il 70enne politico di estrema destra era stato posto agli arresti domiciliari all'inizio di agosto, dopo che de Moraes aveva dichiarato che Bolsonaro aveva violato le misure cautelari impostegli nell'ambito del processo per il colpo di Stato. Aveva già indossato una cavigliera.
A fine agosto, de Moraes ha aumentato ulteriormente le misure di sicurezza e ha ordinato alla polizia di ispezionare tutti i veicoli che lasciano la residenza di Bolsonaro e di sorvegliare l'esterno della casa.
Dopo la visita medica, Bolsonaro deve presentare alla Corte Suprema un certificato di presenza che indichi la data e l'ora degli appuntamenti.
Il figlio di Bolsonaro, Carlos, è intervenuto sui social media per lamentarsi di ciò che considerava un'eccessiva attività di polizia in occasione del viaggio del padre in ospedale.
"Sono con mio padre e sto assistendo alla continuazione del più grande circo della storia brasiliana", ha scritto su X. "Un convoglio con più di 20 uomini apparentemente armati di fucili (...) solo per promuovere l'umiliazione di un uomo onesto".
Gli irriducibili sostenitori di Bolsonaro hanno atteso l'ex presidente al suo arrivo in ospedale domenica e lo hanno accolto con grida di "Amnistia ora". Il canto si riferisce alla spinta degli alleati di Bolsonaro al Congresso per concedere all'ex presidente una sorta di amnistia.
"Siamo qui per fornire supporto spirituale e psicologico", ha detto Deusélis Filho, 46 anni, presidente di un gruppo di sostenitori di Bolsonaro chiamato Influencers of Brazil.
La sentenza di giovedì non significa che Bolsonaro andrà immediatamente in prigione. Il tribunale ha fino a 60 giorni per pubblicare la sentenza. Una volta pubblicata, gli avvocati di Bolsonaro hanno cinque giorni per presentare mozioni di chiarimento.
I suoi avvocati hanno dichiarato che cercheranno di appellarsi sia alla condanna che alla sentenza davanti all'intera Corte Suprema, composta da 11 giudici, anche se alcuni esperti ritengono improbabile che il ricorso venga accolto.