Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Colloqui sui dazi, la Cina afferma che le sue esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate

Un camion si muove accanto a modelli di auto in attesa di spedizione in un centro logistico nella municipalità di Chongqing, nel sud-ovest della Cina. 20 maggio 2025.
Un camion si muove accanto a modelli di auto in attesa di spedizione in un centro logistico nella municipalità di Chongqing, nel sud-ovest della Cina. 20 maggio 2025. Diritti d'autore  AP/Andy Wong
Diritti d'autore AP/Andy Wong
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Le esportazioni totali della Cina sono aumentate meno del previsto rispetto all'anno precedente, mentre l'export verso gli Stati Uniti ha subito un forte calo

PUBBLICITÀ

Le esportazioni cinesi sono aumentate del 4,8 per cento a maggio rispetto allo stesso mese del 2024, secondo i dati diffusi lunedì dalle dogane cinesi, ma il rallentamento rispetto ad aprile e il crollo del 10 per cento delle spedizioni verso gli Stati Uniti pongono interrogativi sulla tenuta commerciale di Pechino nel medio termine.

Il dato arriva a poche ore dall’apertura di un nuovo round di colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti, previsto per lunedì a Londra. Al centro, una tregua fragile fatta di dazi sospesi per 90 giorni, pressioni sui semiconduttori, sulle terre rare e tensioni crescenti anche sul fronte accademico e tecnologico.

Surplus record, ma importazioni in calo

Nonostante il dato positivo sull’export, le importazioni sono calate del 3,4 per cento, segnalando un raffreddamento della domanda interna. Il risultato è un surplus commerciale imponente: 103,2 miliardi di dollari, secondo solo ai picchi pandemici.

Nel dettaglio, a maggio la Cina ha esportato 28,8 miliardi di dollari verso gli Usa, mentre ha importato beni americani per 10,8 miliardi, in calo del 7,4 per cento. Le vendite verso il Sud-Est asiatico (+14,8 per cento) e l’Unione europea (+12 per cento) hanno sostenuto la performance generale.

Secondo Lynne Song di ING Economics, “l’accelerazione verso altre economie ha aiutato le esportazioni cinesi a restare vivaci nonostante la guerra commerciale con gli Stati Uniti”.

Deflazione e rallentamento interno

Il quadro macroeconomico però resta fragile: i prezzi al consumo sono scesi dello 0,1 per cento su base annua, segnalando deflazione e una domanda interna ancora debole. Ancora peggio i prezzi alla produzione, in calo del 3,3 per cento, peggior dato da quasi due anni.

Gli economisti attribuiscono parte del fenomeno al calo dei prezzi alimentari, ma anche alla debolezza strutturale della domanda nei mercati interni, un segnale preoccupante per la seconda economia mondiale.

Prospettive: una tregua instabile

Secondo Zichun Huang di Capital Economics, la sospensione dei dazi “potrebbe offrire un rimbalzo a giugno”, ma nel lungo termine le prospettive restano deboli: “Le tariffe resteranno elevate e i produttori cinesi faticano a guadagnare quote di mercato. Ci aspettiamo un rallentamento della crescita delle esportazioni entro fine anno”.

Il presidente Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping si sono sentiti la scorsa settimana in una telefonata definita “franca” ma senza aperture significative. Il nuovo confronto a Londra potrebbe segnare una fase cruciale in un rapporto che resta segnato da rivalità, diffidenza e interdipendenza economica.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

La Cina risponde al discorso "infondato e tendenzioso" di Ursula von der Leyen al vertice del G7

Gli Stati Uniti riducono al 15 per cento i dazi sulle auto europee

Trump, tassa da 100.000 dollari sui visti H-1B: cosa cambia per lavoratori e aziende