Dopo aver raggiunto i massimi nelle ultime due settimane, i prezzi del greggio sono scesi lunedì, mentre gli investitori tentavano di riequilibrare le posizioni nelle principali asset class. Tuttavia, i fattori del rialzo permangono nel breve termine a causa dell'aumento delle tensioni geopolitiche
I prezzi del greggio sono saliti ai massimi in seguito all'escalation della guerra tra Ucraina e Russia. I futures del Brent all'ICE sono aumentati del 5,8 per cento e quelli del WTI al NYMEX del 6,3 per cento, la scorsa settimana.
Tuttavia, lo slancio verso l'alto ha vacillato durante la sessione asiatica di lunedì, probabilmente a causa del ribilanciamento delle posizioni nelle principali asset class. Il prezzo del Brent, lunedì mattina, è partito in calo. Il greggio più ‘prezioso’ viene trattato a 73,99 dollari al barile, con una flessione dello 0,86 per cento.
Il rally dell'oro e del dollaro indotto dalla guerra ha perso vigore: i prezzi del metallo prezioso sono crollati dell'1,7 per cento, cancellando i guadagni di venerdì, e l'indice del dollaro si è ritirato dai massimi di due anni, scendendo dello 0,5 per cento.
Nonostante il calo dei prezzi, i mercati del greggio potrebbero mantenere un trend al rialzo all'avvicinarsi della fine dell'anno. Le tensioni geopolitiche e la potenziale ripresa della domanda cinese contribuiranno probabilmente a un ulteriore rimbalzo dei mercati petroliferi nel breve termine.
Le tensioni geopolitiche fanno salire i prezzi del petrolio
Una settimana fa l'Ucraina ha lanciato missili a lungo raggio di fabbricazione statunitense contro una base militare in territorio russo. In risposta, la Russia ha rilanciato la sua dottrina per l'uso di armi nucleari e ha sparato un missile ipersonico contro l'Ucraina, segnando un'importante escalation nelle tensioni geopolitiche tra l'Occidente e la Russia.
Le preoccupazioni riguardano le potenziali interruzioni delle forniture se l'Ucraina dovesse attaccare le infrastrutture russe per il petrolio e il gas. L'escalation potrebbe continuare questa settimana, dato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina è stata presa di mira da quasi 500 droni ed è diventata "un terreno di prova" per le munizioni russe.
In Medio Oriente, i trader stanno monitorando attentamente il rischio di una rappresaglia alle infrastrutture petrolifere iraniane da parte di Israele, in seguito all'escalation di tensioni tra le due nazioni. Secondo S&P Global, i carichi di greggio dell'Iran sono rallentati da ottobre.
La risoluzione dell'Aiea
Nel frattempo, il Consiglio di amministrazione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha approvato una risoluzione per fare pressione sull'Iran in vista di un nuovo ciclo di colloqui sul nucleare. Venerdì prossimo si terrà un incontro tra l'Iran e le controparti europee, Germania e Gran Bretagna, secondo quanto riportato da Reuters.
Le parti stanno procedendo verso un accordo prima dell'insediamento di Trump a gennaio. Si prevede che il presidente eletto degli Stati Uniti rafforzerà le restrizioni sulle esportazioni di petrolio dell'Iran, che potrebbero portare a tagli di un milione di bpd, ovvero l'1 per cento dell'offerta mondiale. L'Iran è il terzo detentore di riserve petrolifere al mondo secondo i dati del 2023. Tuttavia, la sua produzione è stata limitata per diversi anni a causa delle sanzioni statunitensi.
Aumentano le importazioni di petrolio della Cina
Le aspettative di una ripresa delle importazioni cinesi a novembre sono state un altro catalizzatore che ha sostenuto i prezzi del petrolio. Secondo Lseg Oil Research, le importazioni di greggio della Cina potrebbero raggiungere gli 11,4 milioni di barili al giorno questo mese a causa dei tagli dei prezzi, la terza spedizione mensile più alta di quest'anno. Un rapporto di S&P Global ha mostrato che la domanda di petrolio della Cina potrebbe crescere dell'1,1 per cento a 17,29 milioni di bpd nel 2024 e aumentare dell'1,7 per cento a 17,59 milioni di bpd nel 2025.
A settembre la Cina ha annunciato misure di stimolo ad ampio raggio e sta attuando ulteriori politiche per sostenere l'economia. I recenti dati economici hanno mostrato che le esportazioni cinesi sono aumentate del 12,7 per cento su base annua, raggiungendo i 309,06 miliardi di dollari a ottobre, l'incremento più alto dal 2023. Il mese scorso le vendite al dettaglio, le attività manifatturiere e il mercato immobiliare hanno registrato risultati migliori del previsto.
Un quadro equilibrato di domanda e offerta
Nonostante l'ottimismo della Cina, gli analisti di Commodity Insights ritengono che l'aumento della produzione negli Stati Uniti e in Canada, unito ai rialzi di produzione dell'Opec+, porterà potenzialmente a un mercato equilibrato della domanda e dell'offerta, compensando l'impatto sui prezzi dell'aumento della domanda.