Manifestazione di protesta in Plaza de Mayo, a Buenos Aires, contro l'aumento incontrollato del costo della vita e dei prodotti alimentari essenziali. Il ministro dell'Economia, Guzmán, rassicura: "Il programma contro l'inflazione darà i risultati previsti". Ma gli argentini non ci credono
Buenos Aires in piazza contro l'inflazione.
Organizzazioni sociali e politiche argentine si sono riunite, martedi, nella storica Plaza de Mayo di Buenos Aires, per distribuire cibo e vendere prodotti a prezzi accessibili, per protestare contro l'aumento dell'inflazione che si riflette nei prezzi dei prodotti alimentari di tutta l'Argentina.
I prodotti sono destinati ad aiutare le mense per gli indigenti dei comuni più poveri della Capitale, che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi legata all'inflazione.
Centinaia di persone hanno sostenuto l'iniziativa. In tanti, giustamente, non si sono vergognati di prendere del cibo e portarselo a casa.
"Ci stanno togliendo latte e pane"
"Il pane costa quasi 300 pesos (2,66 dollari) al chilo. E il pane è qualcosa di essenziale in una casa, insieme al latte. Ogni bambino ha bisogno di pane e latte. Eci stanno davvero lasciando senza queste cose", spiega una manifestante, Andrea Montero, 39 anni, che lavora proprio in una panetteria.
"Siamo sempre più poveri"
"Non importa quanto produciamo e quanto lavoriamo", dice Ruben Benitez, uno dei leader della protesta. "Siamo sempre poveri, sempre più poveri perché l'inflazione sta divorando e polverizzando i salari del popolo".
Inflazione altissima
L'Argentina è uno dei paesi con la più alta inflazione del mondo.
A febbraio, i prezzi sono aumentati del 4,7% e con una variazione su base annua del 52,3%.
Nel 2021, l'aumento del costo della vita è salito al 50,9%.
Come in altri Paesi, i prezzi sono recentemente lievitati, almeno in parte, a causa della guerra in Ucraina, che ha portato all'aumento dei prezzi di cibo e carburante.
Il ministro dell'Economia argentino Martín Guzmán ha ammesso, lunedì sera, che l'inflazione di marzo sarà superiore al 6%, l'indice mensile più alto da molti anni a questa parte.
Il governo: "Aspettate gli effetti positivi della nostra politica economica"
Nelle ultime settimane, il governo del presidente Alberto Fernández ha rafforzato i programmi che prevedono il controllo dei prezzi nei negozi di quartiere e nei grandi supermercati.
Tuttavia, i consumatori sono sul piede di guerra, perchè molte aziende della grande distribuzione non rispettano le regole, non calmierando i prezzi.
Guzmán ha dichiarato che l'inflazione non si ridurrà soltanto con la politica dei prezzi, ma anche grazie ad un programma economico di più ampio respiro che, secondo il ministro dell'Economia, è già in vigore.
Basta attenderne, dice, gli effetti positivi.
Ma gli argentini non hanno più fiducia nè pazienza.