Scongiurata la procedura d'infrazione.
"L'Italia rispetta le regole del patto di stabilità per il 2019". Da Palazzo Chigi, per giorni, è stato ripetuto come fosse un mantra. Adesso, a dare il via libera ai conti pubblici italiani, è anche la Commissione Europea, che ritiene non più necessario proporre la procedura d’infrazione per deficit eccessivo a causa dell’alto debito.
"Non è mai stato lo spirito di questa Commissione. Non è mai stato il mio spirito - spiega Pierre Moscovici, Commissario Ue per gli affari economici e finanziari - l'obiettivo del patto di stabilità non è punire o disciplinare nessuno. È garantire che i governi perseguano finanze pubbliche sane e correggano rapidamente i problemi quando si verificano".
Il cambio di rotta è legato all'aggiustamento operato dal governo Conte. Nelle dichiarazioni di intenti, Palazzo Chigi si propone di tenere il deficit basso e continuare sulla strada della diminuzione del debito, non attraverso l’innalzamento delle tasse ma puntando su spese correnti più basse.
"È la fine della strada? Chiaramente non è così - dice Moscovici - dovremo continuare a monitorare molto attentamente l'esecuzione del bilancio italiano nel secondo semestre di quest'anno".
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che il deficit per il 2019 è stimato al 2,04% del prodotto interno lordo, in calo rispetto alla previsione ufficiale del 2,4% di aprile.
"La cosa più bella da comunicare ai cittadini italiani è che non stiamo tagliando dal welfare o cose del genere, ma si tratta di redditi più alti, guadagni più alti e, anche grazie a stime molto accurate, stiamo ora beneficiando di alcuni risparmi sui costi - ha spiegato il premier Conte - stiamo quindi mettendo sul tavolo un aggiustamento dei nostri conti, senza conseguenze (fiscali) per i cittadini italiani".