Si è tenuta a Jedda, in Arabia Saudita, la 14ª riunione del Comitato congiunto di monitoraggio ministeriale dell’OPEC, il meeting dei maggiori esportatori di petrolio allargato anche a Russia e ad altri Paesi non-Opec.
Si è tenuta a Jedda, in Arabia Saudita, la 14ª riunione del Comitato congiunto di monitoraggio ministeriale dell’OPEC, il meeting dei maggiori esportatori di petrolio allargato anche a Russia e ad altri Paesi non-Opec, organizzato per preparare il vertice di giugno a Vienna.
A tenere banco un riesame dell’impatto sul mercato e dei livelli di produzione che si trovano in una situazione delicata alla luce delle tensioni in Medio Oriente, del conflitto in Libia, delle sanzioni al Venezuela e dei rischi legati alla cosiddetta guerra dei dazi.
Per evitare tensioni, soprattutto con Trump, il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, Khalid al-Falih, ha assicurato che l’Opec è pronta a intervenire se necessario per soddisfare la domanda petrolifera, ma che per ora non è sicuro che vi sia una carenza di greggio come evidenzia la crescita del livello di scorte degli Stati Uniti.