Riguadagnare credibilità e mettere fine ad anni di politiche interventiste: questi gli obiettivi del nuovo governo argentino, che mercoledì ha
Riguadagnare credibilità e mettere fine ad anni di politiche interventiste: questi gli obiettivi del nuovo governo argentino, che mercoledì ha annunciato la fine dei controlli sui cambi.
Una misura promessa in campagna elettorale dal neoinquilino della Casa Rosada Mauricio Macri e invocata dalle aziende, soprattutto gli esportatori di cereali e le società manifatturiere che devono importare componenti.
Positivo il giudizio degli analisti, i quali pongono l’accento sulle misure che Buenos Aires metterà in campo per sostenere i pesos argentini ed evitare ulteriore inflazione (oggi al 25%) una volta liberalizzati gli scambi coi dollari.
All’inizio delle contrattazioni, questo giovedì, c‘è stata una corsa all’acquisto della banconota verde, il cui accesso era in precedenza limitato dai controlli imposti dal governo di Cristina Kirchner.
Il peso ha di conseguenza perso il 29,8% del suo valore, aprendo a 14 sul dollaro, in linea con quelle che erano le previsioni in base al tasso di cambio sul mercato nero (circa 15 pesos per un dollaro).