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L'Iran ha spostato le scorte di uranio dal sito nucleare di Fordow prima dell'attacco Usa?

Operai iraniani nell'impianto di produzione di uranio di Fordow
Operai iraniani nell'impianto di produzione di uranio di Fordow Diritti d'autore  Vahid salemi/AP2009
Diritti d'autore Vahid salemi/AP2009
Di يورونيوز
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L'Iran potrebbe avere trasferito la maggior parte dell'uranio arricchito da Fordow ore prima dell'attacco statunitense di domenica all'impianto. Il giallo sulle scorte nucleari di Teheran mentre Aiea, Usa e Israele cercano di valutare i danni degli ultimi attacchi alle centrali

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L'Iran ha spostato la maggior parte delle scorte di uranio altamente arricchito dall'impianto nucleare di Fordow a un luogo non rivelato, alcune ore prima degli attacchi aerei degli Stati Uniti che hanno preso di mira tre impianti nucleari del Paese all'alba di domenica, ha rivelato un'alta fonte iraniana.

La fonte ha detto che il numero di lavoratori dell'impianto è stato ridotto al minimo prima degli attacchi, in una mossa che gli osservatori hanno descritto come una misura precauzionale.

I comandi americani e il presidente Usa Trump si sono mostrati fiduciosi della capacità distruttiva delle Gbu-57, le cosiddette bombe-bunker ad alto potenziale perforante, sganciate dagli Stealth B-2, oltre a 30 missili Tomahawk sparati dai sommergibili della Us Navy verso almeno tre impianti iraniani.

Cosa rivelano le immagini satellitari di Fordow?

Le immagini satellitari pubblicate dopo l'attacco mostrano segni di impatto su alcune parti critiche dell'impianto, senza tuttavia dare indicazioni sullo stato delle scorte nucleari.

Altre foto pubblicate dal Washington Post il 19 giugno hanno mostrato un'attività insolita nelle vicinanze dell'impianto nucleare iraniano di Fordow, due giorni prima degli attacchi statunitensi.

Il giornale ha riferito che le immagini hanno registrato un intenso movimento di camion e veicoli nei pressi del sito, mentre le riprese successive hanno mostrato che la maggior parte di questi camion si muoveva a nord-ovest dell'impianto, mentre altri erano fermi vicino all'ingresso del sito.

Secondo l'analisi che accompagna le immagini, almeno 16 camion sono stati avvistati lungo la strada che conduce a un complesso militare sotterraneo situato nelle vicinanze, il che potrebbe indicare evacuazioni o riposizionamenti di attrezzature o materiali sensibili.

L'Aiea convoca una riunione di emergenza

Alla luce dei recenti sviluppi, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha convocato una riunione d'emergenza per discutere della situazione nucleare.

Il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, ha chiesto accesso ai siti nucleari iraniani per determinare la sorte delle scorte di uranio arricchito, dopo gli attacchi subiti da parte di Israele e Stati Uniti.

"Dobbiamo consentire agli ispettori di tornare sul sito e fare un inventario delle scorte di uranio, in particolare dei 400 kg arricchiti al 60 per cento", ha dichiarato parlando anche di una lettere inviatagli da Teheran il 13 giugno in cui si segnalava l'attuazione di "misure speciali per proteggere apparecchiature e materiali nucleari". 

Grossi ha segnalato che "a causa dell'alta carica esplosiva utilizzata e dell'estrema sensibilità delle centrifughe alle vibrazioni, ci si attendono danni significativi alle strutture".

Le misure preventive adottate potrebbero indicare sia l'aspettativa di un'imminente attacco degli Usa sia la possibilità che Washington abbia avvisato il governo iraniano dell'attacco, nel tentativo di evitare qualsiasi fughe di radiazioni.

Teheran minaccia di ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare

Il capo del comitato di politica estera del Parlamento iraniano, Abbas Golroo, ha annunciato che il suo Paese si riserva il diritto di ritirarsi dal Tnp in base all'articolo 10, che consente a qualsiasi Paese di ritirarsi se ritiene che i suoi interessi supremi siano minacciati.

Un portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha sottolineato che gli Stati Uniti si assumeranno la piena responsabilità delle possibili conseguenze della loro aggressione, mettendo in guardia da un'escalation che potrebbe includere la riconsiderazione degli impegni nucleari di Teheran.

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