L'annuncio arriva a pochi giorni dalla tornata elettorale anticipata prevista per il 18 maggio
Il governo del Portogallo ha annunciato sabato l'intenzione di espellere circa 18mila stranieri che vivono nel Paese senza permessi o autorizzazioni legali. António Leitão Amaro, ministro della Presidenza, ha dichiarato che il governo di centro-destra invierà le relative notifiche alle persone colpite dal provvedimento. Il membro del gabinetto di governo ha precisato che già a partire dalla prossima settimana i funzionari portoghesi inizieranno a invitare un primo gruppo di circa 4.500 migranti privi di documenti a lasciare volontariamente la nazione europea entro 20 giorni.
La settimana scorsa il governo aveva anticipato la decisione
L'annuncio arriva in vista delle elezioni anticipate, previste per il 18 maggio. La tornata è stata indetta a marzo dal primo ministro Luis Montenegro dopo che al suo governo di minoranza, guidato dal partito socialdemocratico (ma conservatore, a differenza di quanto possa lasciare immaginare il nome), è stata votata una mozione di sfiducia in Parlamento, con conseguenti dimissioni.
La scorsa settimana, Amaro aveva anticipato alla stampa locale che "il Portogallo deve rivedere il suo sistema di rimpatri, che non funziona. È importante rendersi conto che il nostro è uno dei tre Paesi in Europa che esegue il minor numero di rimpatri di persone alle quali è stato ordinato di lasciare il territorio per aver violato le regole, e anche per motivi di sicurezza".
Cosa ha portato alla caduta del governo
Montenegro, al potere da meno di un anno, è stato accusato di un potenziale conflitto di interessi in relazione a uno studio legale di famiglia, che avrebbe ricevuto pagamenti da una società con un'importante concessione governativa per il gioco d'azzardo.
Per "dissipare l'incertezza", Montenegro ha indetto le nuove elezioni. Ma i partiti di opposizione si sono coalizzati per rovesciarlo. Il suo governo, un'alleanza bipartitica, è poteva d'altra parte contare soltanto su 80 seggi nell'attuale legislatura, su un totale di 230 scranni.
Il Portogallo nella fase di incertezza più marcata dalla rivoluzione del 1974
La stragrande maggioranza dell'opposizione, compresi i socialisti di centro-sinistra e l'estrema destra del Chega, che insieme detengono 128 seggi, ha votato contro il governo. Di qui l'imminente scrutinio e una situazione di incertezza politica, proprio in una fase nella quale il Portogallo sta gestendo più di 22 miliardi di euro in fondi per lo sviluppo dell'Ue concessi per rilanciare il sistema economico.
Gli analisti politici sottolineano anche con preoccupazione la crescita delle posizioni populiste in Europa: il partito Chega è risultato terzo alle elezioni dello scorso anno. Inoltre, da quando si è superata la dittatura ed è stata instaurata la democrazia, dopo la Rivoluzione dei garofani del 1974, il Portogallo non ha mai vissuto turbolenze politiche così marcate come quelle attuali.