Secondo quanto dichiarato dal capo dello Stato maggiore delle Forze armate russe, Valery Gerasimov, durante un incontro con il presidente Vladimir Putin, l'ultimo insediamento nella regione di Kursk, Gornal, è stato liberato. Dall'Ucraina arriva però la smentita
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che l'invasione ucraina della regione di Kursk è "completamente fallita" con la liberazione di tutto il territorio, mentre in Vaticano si è tenuto un colloquio tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo il capo di Stato maggiore delle Forze armate russe, il generale Valery Gerasimov, è stato 'liberato' l'ultimo insediamento che era ancora in mano gli ucraini, quello di Gornal.
In questo modo si sarebbe conclusa l'offensiva ucraina sulla regione di confine, iniziata il 6 agosto 2024.
Gerasimov ha anche ammesso che le forze nordcoreane hanno fornito "assistenza considerevole" nella liberazione di Kursk.
Durante l'incontro tra il presidente Putin e Gerasimov, il leader del Cremlino ha salutato "l'eroismo" dell'esercito di Mosca, che è riuscito a porre fine all'invasione di Kiev.
"Mi congratulo con tutto il personale, con tutti i combattenti e i comandanti per questo successo, per la vittoria. Grazie per il vostro coraggio, il vostro eroismo e il vostro servizio alla nostra patria e al popolo russo", ha detto il presidente.
In una nota del Cremlino si dice che Putin "ha ascoltato il rapporto del capo di Stato Maggiore sul completamento della sconfitta delle formazioni armate ucraine nella regione di Kursk".
"L'avventura del regime di Kiev è completamente fallita e le enormi perdite subite dal nemico, comprese le forze più pronte al combattimento, addestrate ed equipaggiate, anche con equipaggiamento occidentale, si rifletteranno senza dubbio lungo l'intera linea del fronte", continua il comunicato.
"La completa sconfitta del nemico nella regione di confine di Kursk crea le condizioni per ulteriori azioni di successo delle nostre truppe in altre importanti zone del fronte e avvicina la sconfitta del regime neonazista", conclude la nota.
Kiev smentisce: "Falso, a Kursk si combatte ancora"
Intanto, però, l'esercito ucraino smentisce la presunta liberazione della regione russa di Kursk e afferma che sul territorio si stanno ancora svolgendo combattimenti.
"L'operazione difensiva delle forze dell'Ucraina in alcune aree della regione di Kursk continua. La situazione operativa è difficile, ma le nostre unità continuano a mantenere determinate posizioni e a svolgere i compiti assegnati, infliggendo al contempo danni al nemico con tutti i tipi di armi e con tattiche di difesa attiva", ha affermato lo Stato maggiore ucraino.
"La Russia ha fatto ricorso a un trucco propagandistico e ha spacciato per realtà speranze illusorie riguardo ai combattimenti nella regione di Kursk", ha scritto lo Stato maggiore delle Forze armate dell'Ucraina su Facebook.
"Le dichiarazioni dei rappresentanti dell'Alto comando del Paese aggressore sulla presunta fine delle ostilità nel territorio della regione di Kursk della Federazione Russa sono false", si legge.
Solo sabato, infatti, sarebbero state respinte cinque azioni d'assalto russe nella regione di Kursk e un altro combattimento simile sarebbe attualmente in corso.
Allo stesso tempo, i vertici militari di Kiev assicurano che non c'è alcuna minaccia di accerchiamento.