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Migranti in Albania, respinte tutte le richieste di asilo: venerdì la decisione sul trattenimento

Una nave della marina italiana che si avvicina al porto di  Shengjin, Albania, 28 gennaio 2025
Una nave della marina italiana che si avvicina al porto di Shengjin, Albania, 28 gennaio 2025 Diritti d'autore  Vlasov Sulaj/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Vlasov Sulaj/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Filippo Gozzo
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Venerdì i giudici sono chiamati a decidere sulla convalida o meno dei trattenimenti di 43 dei 49 migranti arrivati dall'Italia in Albania a bordo del pattugliatore Cassiopea. La denuncia del Tai: "Gravi criticità procedurali, che violano diritti fondamentali"

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Slitta a venerdì la decisione dei giudici della Corte d'appello di Roma che si pronunceranno sulla convalida dei trattenimenti di 43 dei 49 migranti arrivati dall'Italia martedì mattina all'hotspot di Shengjin, in Albania, a bordo del pattugliatore Cassiopea.

Cinque persone, di cui quattro minori e un soggetto vulnerabile, hanno fatto ritorno in Italia dopo lo screening sanitario, mentre giovedì un'altro dei richiedenti asilo è stato ritenuto vulnerabile e quindi tornerà sul territorio italiano.

I migranti, si trovano ora nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader, sono provenienti da Bangladesh ed Egitto.

Già in due precedenti occasioni (ottobre e novembre) erano state riscontrate vulnerabilità in alcuni dei migranti, che erano stati poi riportati in Italia scatenando le polemiche del governo Meloni.

Migranti che entrano nel centro di detenzione di Shengjin, Albania, 28 gennaio 2025
Migranti che entrano nel centro di detenzione di Shengjin, Albania, 28 gennaio 2025 Vlasov Sulaj/Copyright 2025 The AP. All rights reserved

La visita al centro di Gjader del Tavolo Asilo e Immigrazione

Il Tavolo Asilo e Immigrazione (Tai), assieme al gruppo di contatto parlamentare, ha visitato il centro di Gjader, riscontrando "gravi criticità procedurali, che violano diritti fondamentali".

"Riteniamo che il centro in Albania sia incompatibile con il diritto d'asilo, il diritto alla salute e il diritto alla difesa", continua il Tai, che è impegnato nella promozione e difesa dei diritti dei migranti. "Per questi motivi, confermiamo che si tratta di un'operazione illegittima e fallimentare, che deve essere immediatamente cessata".

Le associazioni criticano anche il trattenimento "oltre i limiti di legge" della persona vulnerabile che farà ritorno in Italia e ritengono "gravissimo che una vulnerabilità di questo tipo non sia stata individuata durante la giornata di lavoro screening e ancor prima sulla nave prima del trasporto in Albania".

Secondo il Tai, il trattenimento "deve ritenersi iniziato di fatto già a bordo della nave che, alla luce delle testimonianze raccolte, è rimasta tre giorni in mare per completare le operazioni di selezione delle persone migranti e avviare il trasferimento in Albania. La somma complessiva dei giorni supera ampiamente ogni limite di legge: un fatto di estrema gravità".

"Siamo di fronte a una procedura di fatto illegittima per l'assenza delle tutele previste dalla normativa in vigore", conclude il Tai. "Denunciamo ancora una volta questo modello che ha l'unico obiettivo di cancellare il diritto d'asilo e continuare a proporre una immagine negativa e criminalizzante di chi arriva sulle nostre coste. Denunciamo ancora una volta queste palesi illegittimità e la violazione dello stato di diritto da parte del governo".

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