Il tribunale regionale di Kursk ha emesso un mandato d'arresto nei confronti dei due giornalisti Rai che ad agosto sono entrati in territorio russo per documentare l'incursione ucraina nel Paese
Dopo l'inserimento nell'elenco delle persone ricercate da parte delle autorità russe, sulla giornalista Rai Stefania Battistini e sul cameramen Simone Traini pende un mandato d'arresto. L'ordine è stato emesso dal tribunale distrettuale Leninsky di Kursk, che ha accolto la mozione dell'ufficio regionale del servizio di frontiera russo. I due giornalisti italiani sono accusati di aver attraversato illegalmente il confine dall'Ucraina mentre facevano reportage nella regione di Kursk, una piccola parte della quale occupata dalle forze ucraine, dopo l'incursione cominciata lo scorso agosto.
I giudici hanno chiesto l'estradizione dei due giornalisti italiani che hanno "attraversato illegalmente il confine con la Russia, viaggiando a bordo di un veicolo delle forze armate ucraine fino alla città di Soudzha". Lo ha scritto il tribunale in un comunicato su Telegram. La cittadina russa si trova a circa dieci chilometri dal confine ed è sotto il controllo ucraino.
Nel comunicato, ripreso dall'agenzia di stampa Interfax si legge: "Il cameraman televisivo Simone Traini e la giornalista Stefania Battistini, insieme ad alcune persone non identificate, sono entrati nella Federazione Russa dal territorio ucraino con l'intento di filmare un servizio televisivo sull'invasione del distretto di Sudzha nella regione di Kursk da parte di unità armate ucraine con l'ausilio di carri armati, artiglieria e mezzi leggeri, veicoli blindati il 6 agosto 2024".
"Traini e Battistini, dopo aver oltrepassato illegalmente il confine russo, si sono recati a Sudzha, nella regione di Kursk, con un veicolo da trasporto di unità armate ucraine. I due giornalisti italiani inseriti nelle liste dei ricercati" della Russia, "sono accusati di aver oltrepassato il confine di stato russo. Il giudice ha ordinato la custodia cautelare per loro, ha continuato la nota. "Saranno posti in custodia il giorno in cui verranno arrestati in territorio russo o estradati in Russia, prima di un eventuale processo. La decisione del tribunale non è ancora entrata in vigore e può essere impugnata", conclude.
Battistini e Traini, che hanno lasciato l'Ucraina e hanno fatto rientro in Italia ad agosto, rischiano una pena fino a cinque anni di carcere. Dopo i due giornalisti Rai, anche il reporter Davide Maria De Luca era stato inserito nella lista dei ricercati.
Tajani: mandato d'arresto giornalisti Rai è contro libertà di stampa
A poche ore dalla diffusione della notizia. sul caso è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che su X ha definito il mandato d'arresto russo contro i due giornalisti "un'ulteriore forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa", aggiungendo che il governo italiano "sarà sempre schierato a difesa del diritto di una informazione indipendente".
Anche il sindacato Usigrai è intervenuto a difesa dei due colleghi, chiedendo al governo di prendere una posizione netta. "La richiesta russa di estradizione e l'ordine di arresto per Stefania Battistini e Simone Traini sono una provocazione inaccettabile. L'Usigrai chiede una presa di posizione unanime del governo contro questa ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani".
"Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda, rinnoviamo piena solidarietà ai colleghi del Tg1 e ci auguriamo che l'ambasciatore della Federazione Russa in Italia venga convocato con urgenza per chiarire la posizione del nostro Paese a tutela del lavoro giornalistico e della libertà di informazione", si legge sulla nota Usigrai.