Mentre si parla di un punto di svolta nelle trattative tra Hamas e il governo Netanyahu, l'esercito di Tel Aviv continua l'offensiva sulla striscia di Gaza
Tre abitanti palestinesi sono stati uccisi, e altri sono rimasti feriti, in un bombardamento da parte degli aerei israeliani a sud di Gaza City. Nella parte orientale della città, almeno altre quattro persone sono state uccise nel quartiere di Shujayea, secondo quanto riferito dal team di Al Jazeera a Gaza. Molti residenti erano già stati costretti a fuggire dopo che l'esercito israeliano ha esteso gli ordini di evacuazione "immediata" ai quartieri di Tuffah, Daraj e della Città Vecchia.
Fonti locali hanno riferito all'agenzia di stampa Wafa che veicoli militari hanno fatto irruzione nel quartiere di Tal al-Hawa, nella zona industriale e universitaria, e nella periferia meridionale del quartiere di Rimal, in concomitanza con una pesante copertura portata avanti da aerei da guerra e veicoli di artiglieria su queste aree e i loro dintorni.
L'offensiva dell'Idf prosegue in un momento in cui le trattative tra Hamas e il governo israeliano non sono ancora tangibili, ma sembrano arrivate a un punto di svolta: per la prima volta dall'inizio della guerra, l'organizzazione palestinese ha accettato di sedersi al tavolo delle trattative abdicando, per adesso, alla conditio sine qua non asserita fino ad ora del cessate il fuoco permanente.
L'accordo su cui i due fronti stanno lavorando grazie mediazione degli Stati Uniti è di un rilascio di un buon numero degli ostaggi israeliani a Gaza, in cambio della liberazione di alcuni detenuti palestinesi. Se Hamas vuole però una "garanzia scrita" della ripresa dei colloqui, dopo questo primo step, per arrivare a un cessate il fuoco permanente, Israele afferma di non voler fermare l'offensiva fin quando non avrà estirpato Hamas dal territorio.
Il governo Netanyahu, al contempo, è alle prese con un malcontento della popolazione che ha portato migliaia di persone a manifestare per un'interruzione dell'offensiva dell'esercito.
Al grido di "Deal now", i manifestanti chiedono al governo israeliano un'azione più incisiva per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e garantire il rilascio degli altri israeliani ancora tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza.
"Fair ed Eitan sono stati rapiti il 7 ottobre dal Kibbutz Nir Oz, sotto il controllo di Netanyahu. Ora la responsabilità è sua, per nove mesi ha perso tempo", ha detto la manifestante Dalia Kushnir-Horn, la cui sorella era una delle persone prese prigioniere da Hamas. "Chiediamo un accordo ora. È l'unico modo"
La Striscia di Gaza è "irriconoscibile"
A Jabaila, sempre nel nord di Gaza, almeno 10 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise da un raid aereo israeliano nella notte tra domenica e lunedì. A riportare la notizia Anas al-Sharif, corrispondente di Al Jazeera.
Poco tempo prima, almeno 16 palestinesi, per lo più donne e bambini, sono stati uccisi in un attacco israeliano contro una scuola gestita dalle Nazioni Unite a Gaza, utilizzata come rifugio per gli sfollati.
L'ufficio stampa del governo di Gaza ha dichiarato sabato che più di 75 persone sono rimaste ferite nell'attacco alla scuola al-Jaouni, nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza.
Rafah, come Gaza City o Khan Yunis, è irriconoscibile. Daniel Hagari, portavoce dell'Israeli defence force (Idf), afferma alla che l'esercito ha eliminato 900 membri di Hamas all'interno della città, e che oramai sono rimasti pochi miliziani.
"E quando si vede la distruzione, è perché o le case avevano delle trappole esplosive, o sono crollate quando abbiamo demolito un tunnel, o Hamas ha sparato da quelle case mettendo a rischio le nostre forze e non avevamo altra soluzione se non quella di assicurarci che le nostre forze fossero al sicuro", ha dichiarato Hagari alla Cnn in una della prime testimonianze giornalistiche dopo l'inizio dell'offensiva nella città.
Tel Aviv ha lanciato un'offensiva aerea e terrestre a Gaza in risposta all'attacco di Hamas al sud di Israele del 7 ottobre, che ha ucciso 1.200 persone e ne ha viste altre 250 prese in ostaggio.
Più di 38.000 palestinesi sono stati uccisi nell'offensiva, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, che non distingue tra civili e combattenti nel suo bilancio.