Il nuovo governo è già operativo dopo che ieri sera è stato ufficializzato l'annuncio. Sostituito Pap Ndiaye, in passato elevato da Macron a simbolo della difesa delle minoranze
Ultimato il rimpasto del governo francese voluto dal presidente Emmanuel Macron, che ha sostituito i vertici di alcuni Ministeri con portafogli della nazione, come quello dell'Istruzione e della Sanità.
Dopo l'annuncio arrivato nella sera del 20 luglio, il rinnovato governo francese ha ufficialmente iniziato il suo lavoro. Nel primo incontro Macron ha sottolineato l'importanza della risposta politica alla violenza che ha devastato le strade del Paese per settimane, dopo la morte di Nahel, il ragazzo di 17 anni ucciso da un agente della polizia francese il 27 giugno scorso a Nanterre.
"Dovremo dare risposte profonde alle rivolte che il Paese ha vissuto all'inizio di giugno, perché al di là delle risposte di emergenza, vediamo attraverso le crisi che c'è il rischio di frammentazione, di divisione profonda della nazione. C'è bisogno di autorità, di rispetto e di legittima speranza allo stesso tempo, ed è una risposta completa e profonda che si sta giocando su scala nazionale". Così ha commentato il presidente francese.
Chi è dentro e chi è fuori
In particolare a essere sostituiti sono stati il Ministro dell'Istruzione Pap Ndiaye, che, dopo essere stato elevato a simbolo in difesa delle minoranze, è diventato bersaglio dei conservatori che ora rappresentano una fetta importante per il sostegno al governo di Macron, a cui è subentrato il 34enne Gabriel Attal, in precedenza ministro dei Conti pubblici e sostenitore di lunga data di Macron. Attal è il più giovane ad aver assunto incarichi di governo già nel 2018: all'epoca aveva 29 anni.
Deposto anche il Ministro della Sanità François Braun, rimpiazzato da Aurélien Rousseau, già braccio destro della premier Elisabeth Borne e responsabile della gestione dell'emergenza sanitaria causata dal covid-19 nella regione di Parigi.
A capo del Ministero degli affari urbani è stata invece posta Sabrina Agresti-Roubache, marsigliese di origini nord africane, ha vissuto per anni in uno dei quartieri più poveri della città.
Una mossa che lascia intuire il tentativo di Macron di ritrovare la popolarità persa durante il suo secondo mandato, caratterizzato da crisi interne e malcontento della popolazione dopo la riforma delle pensioni, che ha innescato lunghi mesi di proteste.
Macron ha deciso di mantenere Borne al timone del gabinetto, nonostante gli appelli dei rivali politici e persino di alcuni addetti ai lavori del governo affinché se ne andasse. Secondo molti il rimpasto non otterrà gli effetti positivi sperati e addirittura potrebbe arrecare ulteriori danni all'immagine del presidente francese dopo che tanti cittadini attendevano un vero segnale di cambiamento.