Nuove scoperte a Pompei: rinvenuti resti ossei di tre vittime e due cubicoli affrescati

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Di Michela Morsa
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Durante gli scavi di una zona ancora inesplorata, gli archeologi hanno rinvenuto tre scheletri appartenenti, secondo le prime analisi, a due donne e un bambino morti a causa del terremoto che ha seguito l'eruzione del Vesuvio

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Gli scavi di Pompei continuano a riportare alla luce i resti delle vite passate. Dopo il recente ritrovamento di due scheletri nello scavo dei Casti Armanti, gli archeologi hanno rinvenuto altri resti ossei durante gli scavi in corso nel Regio IX, in un'area finora inesplorata.

Apparterrebbero a tre vittime dell'eruzione del 79 d.C, che si erano rifugiate in cerca di salvezza in un forno, ma che hanno invece trovato la morte sotto il crollo dei solai a causa del terremoto susseguito all'improvvisa eruzione del Vesuvio. 

Sulla base delle prime analisi in situ, i resti corrisponderebbero a due donne adulte e a un bambino di età approssimativa intorno ai tre o quattro anni. Gli scheletri sono stati ritrovati in un ambiente già scavato in precedenza, dove erano rimasti solamente 40 centimetri di stratigrafia intatta. 

I tre poggiavano a diretto contatto con il pavimento, e presentavano una serie di traumi perimortem - subiti in prossimità del decesso - dovuti al crollo del solaio soprastante, i cui frammenti erano combinati a lapilli pomicei bianchi.

Sono riemersi inoltre, in prossimità di un atrio, due cubicoli affrescati con scene del mito di Poseidone e Amimone il primo e di Apollo e Dafne il secondo. Nel primo dei due ambienti sono ancora presenti le tracce del mobilio carbonizzato a causa di un incendio che si sviluppò durante la catastrofe. 

"La scoperta di tre vittime dell'eruzione ha messo insieme un intero team di archeologi, antropologi, vulcanologi, sismologi e archeobotanici che lavorano insieme per estrarre il massimo dei dati da queste scoperte", ha detto Gabriel Johannes Zuchtriegel, direttore del sito archeologico di Pompei. 

Le recenti scoperte sono state fatte grazie al Grande Progetto Pompei, lanciato nel 2012 per fermare il degrado del sito archeologico. Finora sono stati impiegati oltre 100 milioni di euro. Il ministero della Cultura italiano dichiara che il progetto "si sta concludendo felicemente".

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