La commemorazione si svolge ogni anno dal 2003. Vi partecipano i sopravvissuti e i "Giusti delle nazioni"
Il 16 aprile a Budapest si è tenuta la "Marcia dei viventi" in occasione del giorno della memoria delle vittime ungheresi dell’Olocausto. Come ogni anno, dal 2003, la marcia ha reso omaggio ai prigionieri nei campi di concentramento. I partecipanti hanno percorso un tragitto di circa 2 km che collega due memoriali nel centro della capitale ungherese.
La commemorazione è iniziato con discorsi, poesie e canti, tra cui l'intervento dell'ambasciatore statunitense in Ungheria,David Pressman, che ha esortato a trovare "la forza di impegnarci con coloro con cui non siamo d’accordo e di opporsi a chi vessa i vulnerabili, a chi è spinto da odio opportunistico, a chi usa il prossimo per dividere, emarginare, disumanizzare".
Ospite d'onore dell'evento è stata Katharina von Schnurbein, coordinatrice della Commissione europea per la lotta all'antisemitismo.
Gli organizzatori hanno ritenuto fondamentale avere presente il maggior numero possibile di sopravvissuti all'Olocausto e di "Giusti tra le nazioni", ossia i non ebrei che aiutarono gli ebrei negli anni dello sterminio. Condotti in auto elettrica, hanno preso parte in prima linea alla marcia.
"All'indomani della commemorazione di Budapest - commenta la corrispondente di Euronews, Rita Kónya - 155 persone dall'Ungheria si recheranno in Polonia per prendere parte alla Marcia internazionale dei Viventi del 18 aprile, alla quale sono attesi circa 10.000 partecipanti provenienti da 54 paesi".