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I pendolari della benzina. Molti ungheresi vanno oltre confine per risparmiare

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In Slovacchia, Romania o Croazia costa di meno fare la spesa. In Ungheria l'inflazione al 24,5 per cento spinge in alto i prezzi

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In Slovacchia l'inflazione è al 15,4 per cento, mentre in Ungheria ha già toccato il 24,5. Una differenza di quasi dieci punti, che nelle zone di frontiera ha già messo in moto i pendolari della spesa e del pieno di benzina. Párkány in Slovacchia e Esztergom in Ungheria sono separate da un ponte sul Danubio, di nuovo molto trafficato.

"Veniamo qui perché la benzina costa di meno. Anche una ventina di anni fa, era così. In realtà non siamo venuti solo per la benzina, ma anche per fare la spesa, qui la birra e il formaggio costano meno", dice un cittadino ungherese.

"Siamo in viaggio d'affari qui a Párkány, e pensiamo di sfruttare l'occasione per fare dello shopping, anche se la differenza di prezzo della benzina non pare così alta, è di soli 30 o 40 fiorini, cioè di una decina di centesimi di euro. Ovviamente il cambio con l'euro è più vantaggioso e questo rende tutto piu favorevole", aggiunge un altro.

Ad attirare gli ungheresi tuttavia non è solo la confinante Slovacchia. Una tendenza simile la si riscontra anche nel sud del paese, dove espatriare per fare rifornimento in Romania conviene. E conviene tanto che il sindaco di un paese di frontiera come Kübekháza porta i suoi minibus oltre confine per fargli fare il pieno.

Robert Molnár, sindaco di Kübekháza: "Come sindaco di un comune, non posso sprecare denaro come fa il nostro governo. Per questo andiamo a fare rifornimento in Romania, dove il carburante costa 100-120 fiorini di meno al litro, cioè un quarto di euro. Per noi che facciamo il pieno due o tre volte al mese è un bel risparmio".

Per il governo di Viktor Orbàn i prezzi alle stelle dei carburanti sono dovuti alle sanzioni dell'Unione europea contro la Russia, che hanno fatto schizzare il tasso di inflazione più in alto che nei paesi confinanti come Slovacchia, Romania e Croazia.

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