Rientra l'emergenza in Lettonia per l'esondazione del Daugava

È tornato nei limiti il livello del fiume Daugava, che aveva costretto all'evacuazione gli abitanti di alcuni villaggi della Lettonia come Jēkabpils e Plavinas. Il fiume, che nasce in Russia, aveva trasportato il ghiaccio dalla Bielorussia, bloccando il flusso dell'acqua e inondando alcune città e alcuni piccoli centri lettoni.
Il picco dell'altezza dell'acqua è stato superato grazie alle operazioni di pompaggio dell'acqua, ma il livello resta ancora molto alto e il ghiaccio non si è mosso. Un residente ha definito le inondazioni come "le peggiori dal 1981", perché il livello attuale dell'acqua è stato inferiore di soli cinque centimetri rispetto al record storico di quell'anno.
Sono in corso i lavori di rafforzamento della diga di protezione di Jēkabpils. che aveva riportato dei danni negli ultimi giorni a causa della pressione dell'acqua. Il sindaco del comune Raivis Ragainis ha spiegato che "la diga viene accuratamente fortificata durante tutto il giorno", grazie al lavoro che l'esercito sta svolgendo nonostante il freddo estremo.
Lunedì l'ospedale regionale di Jēkabpils deciderà se ripristinare l'intera quantità di lavoro. L'ambulatorio dell'ospedale continua a lavorare secondo la sua solita routine, senza cambiamenti. Venerdì 13 gennaio, i pazienti in condizioni critiche sono stati trasferiti in altre strutture mediche.
Le scuole di Jekabpils resteranno chiuse per tre giorni. Il comune aveva preso questa decisione per ridurre il flusso di persone in città e limitare gli spostamenti nelle aree alluvionate.