A caccia di tesori sulle sponde del Tamigi

Un mudlark è qualcuno che scandaglia nelle rive fangose di un fiume, un bacino o un porto in cerca di oggetti di un qualsivoglia valore, un hobby che sulle sponde del Tamigi ha fatto troppi adepti tanto che i permessi rilasciati dalla municipalità di Londra sono esauriti. Ce lo conferma James Trimmer, direttore della pianificazione e dello sviluppo presso l'Autorità portuale di Londra: "Siamo passati da circa 200 permessi di battigia, rilasciati quattro o cinque anni fa, a 5.000 di adesso, e questo è un enorme aumento. Il nostro scopo è proteggere l'integrità e l'archeologia del fiume".
I cercatori di tesori
Nel diciottesimo secolo erano i disperati che si aggiravano lungo le sponde del Tamigi che raccattavano oggetti o residuati da cui poter trarre profitto. I mudlarker (termine inizialmente dispregiativo) fiorirono durante la Rivoluzione Industriale, approfittavano delle basse maree per strappare al fiume tutto ciò che poteva tornare utile o da poter vendere. Celeberrimi erano i mudlarker della Londra vittoriana, bambini prevalentemente orfani, costretti a cercare rifiuti riutilizzabili nelle fredde melme del Tamigi.
I moderni mudlarker
Oggi i cercatori esistono ancora, ma ciò che li spinge ad avventurarsi sulle rive del fiume, al calare della marea, non è esattamente la povertà bensì un certo spirito di avventura, unito magari alla passione per l’archeologia. Con una massa di 5000 raccoglitori le scoperte ci sono ancora ma non tutti le incassano. Insomma l'avventura sotto casa è bella ma rischia ormai di esaurirsi in fretta.