A 7 settimane dalla morte di una ragazza al posto di polizia non si placano le proteste in Iran che hanno causato la morte di centinaia di persone
In Iran la protesta è diventata endemica e le autorità si ostinano ad adoperare il pugno di ferro contro le rivolte di piazza che risalgono alla morte di una 22enne arrestata dalla buoncostume per futili motivi.
La gogna dei processi pubblici
Il governo centrale ha annunciato che si terranno processi pubblici per 1.000 persone arrestate durante le proteste nella capitale Teheran. Ma le violenze proseguono con poliziotti in borghese che sparano conto la folla come accaduto non solo nella zona dell'università della capitale. I processi si terranno per direttissima come annunciato dall'agenzia di stampa Tasnim.
La riprovazione internazionale
Amnesty International definisce quella di Teheran come una "repressione brutale". Durante il fine settimana si sono ancora moltiplicati gli scontri fra dimostranti e forze dell'ordine. Almeno 283 persone sono morte e più di 14.000 sono state arrestate dall'inizio delle proteste sette settimane fa. Alcuni dei reati contestati ai manifestanti prevedono la pena di morte.