L'eccesso di zelo della buoncostume di Teheran accusata, di aver percosso e ucciso una ragazza, ha scatenato il profondo disagio sociale in Iran e portato il popolo per le strade. La repressione nel sangue non funziona
Il caso della ragazza curda morta dopo un arresto ha dato la stura al profondo disagio socio-economico dell'Iran in preda al regime del clero islamico. Gli studenti intonano slogan mentre protestano presso l'Università d'ingegneria Amirkabir di Teheran. La sfida lanciata alle autorità è ormai permanente mentre il regime continua in una repressione che, secondo gli attivisti, ha provocato decine di morti e centinaia di arresti.
Tre settimane di disordini
I disordini sono scoppiati più di tre settimane fa in seguito alla morte di Mahsa Amini, 22 anni, giovane iraniana di origine curda morta in seguito al suo arresto da parte della buoncostume di Teheran con l'accusa di non aver osservato il rigido codice di abbigliamento femminile della Repubblica islamica. Mentre gli studenti hanno guidato le proteste, i social media raccontano che l'agitazione riguarda anche i lavoratori di due raffinerie dove sono stati proclamati degli scioperi. Una combinazione di proteste di massa e serrate di lavoratori del petrolio e negozianti aveva contribuito a portare il clero alla guida del paese diversi decenni fa. Adesso tutto è cambiato