Per mangiare le nuvole sopra Cortina

"Au Bout des doigts"
"Au Bout des doigts" Diritti d'autore World Heritage Dolomites
Diritti d'autore World Heritage Dolomites
Di Paolo Alberto Valenti
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"Au Bout des doigts" è il denominatore comune delle performance orchestrate da Piergiorgio Milano, esseri che sfidano la verticalità nel gioco dell'eleganza e animano il cielo delle Tofane

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Funamboli-alpinisti che senza paura hanno popolato il cielo sopra Cortina d'Ampezzo... sono gli acrobati senza paura del coreografo Piergiorgio Milano. "Au Bout des doigts" è il denominatore comune delle loro performance che sfidano la verticalità nel gioco dell'eleganza e proiettano l'entusiamo dell'arrampicata nella conquista del cielo, quello senza pari delle Tofane e di Passo Falzarego. Sì, per mangiare le nuvole bisogna essere i performer di Piegiorgio  che invita lo spettatore ad ammirare la spettacolarità del gesto tecnico e lo conduce di meraviglia in meraviglia con una coreografia fatta spesso anche di luci, musica. Siamo nella incomparabile skyline delle Dolomiti che diventa il catwalk per una passeggiata dell'uomo nel cielo.

Silenziata la eco deal sangue di queste valli

Proprio qui dove cruente battaglie avavano distrutto l'Europa, dove austriaci e italiani avevano massacrato la loro gioventù all'alba del Secol breve, ecco  fiorire il linguaggio universale dell'armonia fra il corpo umano e il resto della creazione. Tutto un lavorio di arabeschi nel cielo e di pareti di roccia che diventano quasi morbide sotto l'azione scenica degli attanti che sfoderano un'energia da aquile rapaci.

 "Au bout des doigts" mescola i principi forti della danza contemporanea come il rilascio, lo scivolamento e la caduta al movimento pragmatico ma allo stesso tempo istintivo dell’arrampicata sportiva. Come si legge nei loro comunicati l’anima del progetto guidato da Milano è un matrimonio virtuoso fra danza e arrampicata, un'unione dalla quale scaturisce come una polla di montagna una coreografia che disconosce forme e geometrie preconfezionate ma s'interroga sulla roccia e sul cielo. Col puntiglio dei minatori  gli artisti svelano quello che è già  stato scritto nella roccia e che il cielo riflette e possiede. I loro cavi sono a picco sul vuoto, le sicurezze solide ma sempre esili davanti all'immensità del tutto e così l'azione aerea nasce e si alimenta di una sua preziosa musica che sembra anch'essa prodotta dalle viscere della Terra.

PIERGIORGIO MILANO: ideazione, direzione e coreografia

PINO BASILE E SIMON THIERREE: musica

GIANNI MELIS: direzione tecnica, disegno luci

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