Putin minaccia un'escalation
I missili russi lanciati sulla capitale ucraina Kiev hanno distrutto una parte importante delle infrastrutture ferroviarie cittadine, secondo quanto dicono fonti ufficiali.
Mosca dal canto suo afferma di aver diretto i propri tiri verso "carri armati T2 ed altri veicoli blindati forniti all'Ucraina da paesi dell'Europa orientale", ma secondo Kiev sarebbero state colpite strutture per la riparazione di carri ferroviari.
Seghei Leshchenko, vicepresidente del Consiglio di vigilanza delle ferrovie ucraine, accusa Mosca di aver colpito intenzionalmente la rete ferroviaria, ma di aver distrutto solo un sito destinato ad attrezzare i vagoni al trasporto di grano e cereali.
Leshchenko ha anche parlato di danni ingenti alle sottostazioni elettriche, necessarie alla circolazione dei treni.
Da parte russa il bombardamento di Kiev, il primo dal 28 aprile scorso, condotto da un bombardiere Tupolev-95 armato con "missili ad alta precisione" viene considerato "una missione di successo".
Ieri il presidente russo Putin ha minacciato una escalation militare: "Se l'Occidente consegnerà a Kiev missili a lungo raggio ne trarremo le conseguenze e useremo le nostre armi per colpire obiettivi finora mai colpiti".