L'intervista di Papa Francesco al Corriere della Sera ha suscitato le reazione piccata della Chiesa ortodossa di Mosca
Mentre il Vaticano attende invano che il Cremlino accolga la disponibilità del presidente russo Vladimir Putin a ricevere il Papa forse è diventato un errore l'annullamento dell'incontro tra Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kiril che era stato da molto tempo previsto il 14 giugno a Gerusalemme, in successione al felice incontro a l'Avana nel 2016.
La distanza fra Mosca e Roma
Mosca e Roma sono ormai lontanissime. Dopo le sanzioni europee che investono anche il patriarca moscovita e la critica diretta di Francesco sulle pagine del Corriere della sera verso Kirill che si è fatto chierichetto di Putin tutta la diplomazia occidentale è smarrita davanti ad una guerra, quella in Ucraina, che anche nelle sedi della Chiesa invece di attenuarsi si infiamma a dismisura.
La fermezza della Chiesa ortodossa
La Chiesa ortodossa russa afferma che Papa Francesco, nell'intervista al Corriere della Sera, "ha travisato la sua conversazione con Kirill" e si dice scettica sui piani della Commissione europea di imporre sanzioni al patriarca. Kirill proviene da una famiglia i cui membri sono stati sottoposti per decenni a repressioni per la loro fede e posizione morale durante i giorni dell'ateismo militante comunista, senza temere reclusione e repressioni - scrive il portavoce della Chiesa ortodossa, Vladimir Legoyda, sul suo canale Telegram - quindi bisogna essere completamente estranei alla storia della nostra Chiesa per intimidire il suo clero e i suoi credenti inserendoli in alcune liste", ha aggiunto.
Il Patriarca di Mosca, Kirill all'inizio della guerra aveva lodato la posizione «moderata e saggia» di Papa Francesco sul conflitto in corso, definendola equilibrata.