Vertice fra Italia,Spagna, Portogallo e Grecia a Roma. La crisi energetica scatenata da Putin con la sua operazione bellica in Ucraina diventa il problema maggiore per l'Europa
L'Europa mediterranea ha fatto sentire la sua voce dalla romana Villa Madama in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi ha invitato i governanti di Spagna, Portogallo e Grecia Pedro Sánchez, Antonio Costa e Kyriakos Mītsotakīs (quest'ultimo per ragioni di forza maggiore in videoconferenza) per dare una scossa alle urgenti decisioni comunitarie. Il vertice è nato comunque dall'idea dello spagnolo Sánchez di una missione a Roma per fare fronte comune con il presidente del Consiglio italiano.
Tanto Draghi che il premier Sánchez ed anche Mītsotakīs e Costa nutrono notevoli preoccupazioni per l'insorgenza di possibili crisi economiche maggiori, sospinte dalla nefasta congiuntura della guerra in Ucraina. Obiettivo è mettere pressione sulla Commissione europea alla vigilia del summit che si terrà a Bruxelles il 24 e 25 marzo. La crisi energetica aggravata dalla Russia con la sua operazione bellica potrebbe scatenare vasti malumori popolari con tutto quello che ne consegue. L'Europa sta faticosamente uscendo dalla crisi pandemica che ha lasciato sul campo milioni di morti e fiaccato pesantemente l'insieme dell'economia continentale oltre ad aver evidenziato tutte le criticità sanitarie del vecchio continente davanti alla minaccia pandemica che potrebbe anche ripetersi. L'unità dei 27 davanti all'aggressione di Mosca sull'Ucarina è però il dato che spinge Roma a muovere il blocco dei paesi mediterranei per affinare gli obiettivi e rilanciare anche la sua leadership relativamente appannata.