Ucraina, brucia il granaio del mondo: a rischio il pane in medio oriente e non solo

Una donna prepara il pane in Yemen - Sanaa, febbraio 2022
Una donna prepara il pane in Yemen - Sanaa, febbraio 2022 Diritti d'autore MOHAMMED HUWAIS/AFP or licensors
Di Gioia Salvatori
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Coi prezzi del grano alle stelle e lo stop alle esportazioni causa guerra, in Paesi già provati da crisi come Yemen, Siria e Libano, potrebbe diventare impossibile garantire l'import di quantità adeguate di frumento e tenere il pane a prezzi accessibili

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I porti del Mar Nero chiusi, la stagione della semina che salta...Mentre il granaio d'Europa brucia sotto le bombe russe e gli ucraini senza rifornimenti a Kiev, a Charkiv, fanno già da giorni la fila per il cibo, altri uomini e donne altrove, in mezzo mondo rischiano di ritrovarsi senza un tozzo di pane a causa dell'impennata dei prezzi del grano o dell'impossibilità di importarne.

Ucraina: non solo grano, anche l'80% della produzione mondiale di olio di girasole

Dall'Ucraina e dalla Russia, infatti dipende il 30 % della produzione mondiale di grano, l'80 % della produzione di olio di girasole e un quinto del commercio del mais; alcuni Paesi del medio oriente tra cui Egitto, Siria e Libano, dell'Africa del nord ma anche del sud est asiatico sono fortemente dipendenti da questa produzione.  Ahmed Hoteit, capo del sindacato degli importatori di grano in Libano: "Il Libano importa dall'Ucraina circa l'80% del grano, se ne consumano circa 6200-6300 tonnellate ogni anno. L'anno scorso ne abbiamo importato 5200 tonnellate dall'Ucraina, il resto dalla Russia, Moldavia e Romania, di certo siamo colpiti da questa crisi". 

La crisi del grano: un problema che affligge Paesi già devastati

A peggiorare la situazione lo stop alle esportazioni da parte di altri Paesi produttori, come l'Ungheria e la Serbia. Inoltre, come denuncia il World Food Program, la crisi del grano arriva nel mezzo di altre crisi, guerre e dopo una pandemia; rischiano un'insufficienza di pane lo Yemen, già teatro di una delle peggiori crisi umanitarie in corso e dove il il 22 % del grano è importato dall'Ucraina, la Libia, l'Etiopia.

La Cia Agricoltori italiani teme che il mais ucraino e quello russo potrebbero presto prendere la via della Cina lasciando a secco gli allevatori europei. In Indonesia, dove il 26 % del grano consumato è ucraino, si prevede l'impennata dei prezzi dei noodles cosa che potrebbe fortemente colpire le fasce sociali a basso reddito.

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