Esteri, Mediterraneo, difesa, flussi migratori, economia: solo alcuni dei campi di cooperazione. previsti dal Trattato del Quirinale, firmato a Roma tra Italia e Francia
Se ne parlava già 4 anni fa quando era presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Ora i tempi sono maturi per la firma sul Trattato del Quirinale, patto di cooperazione tra Italia e Francia, che - senza essere un'alternativa all'asse franco-tedesco - rappresenta almeno un contrappeso al blocco Parigi-Berlino.
I temi della cooperazione
L'apertura degli orizzonti riguarda la politica europea ed estera, la difesa e la sicurezza, l'impegno comune nel Mediterraneo, percorsi condivisi in ambito economico, culturale, ambientale.
E il perseguimento della visione europeista che contraddistigue i due firmatari del Trattato, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Vale dunque il Trattato del Quirinale quello di Aquisgrana, siglato tra Macron e Merkel nel 2019? Quello che emerge è che la firma sul patto italo-francese arriva in un momento sensibile: prima dell'inizio della campagna presidenziale francese nel 2022 e allo scadere del mandato della Cancelliera Angela Merkel dopo 16 anni di potere. Il Trattato del Quirinale può essere dunque utile a dare un equilibrio diverso alle relazioni tra i grandi Paesi dell'Ue in un momento di transizione politica.
Cosa accade concretamente?
Concretamente, d'ora in poi Italia e Francia si consulteranno periodicamente, ad esempio prima delle riunioni del Consiglio europeo, per determinare un'agenda comune.
Un vertice bilaterale si terrà ogni anno e ci saranno percorsi condivisi anche a livello parlamentare e di tra esponenti del governo.
Il Trattato prevede anche un servizio civile congiunto: un'idea già evocata durante la visita di Mattarella a Parigi.
Tra le priorità individuate anche quella della cooperazione transfrontaliera tra le due polizie: un tema sensibile, messo in discussione specialmente nella gestione passata dei migranti a Ventimiglia o Bardonecchia.
"In campo migratorio, riconosciamo la necessità di una politica di gestione dei flussi, condivisa a livello europea" ha detto Draghi durante la conferenza stampa congiunta.
Ma il trattato in 11 capitoli viaggia di pari passo a una serie di iniziative e progetti comuni anche in ambito culturale, ambientale ed economico: "Abbiamo anche sottolineato la nostra vocazione comune attraverso i grandi progetti condivisi in ambito europeo, che si tratti dell'idrogeno, del cloud o dello spazio. Questa mattina - ha aggiunto Macron - stiamo firmando un importante accordo sullo spazio, che darà un nuovo impulso a questa industria, fondamentale per le nostre attività, sia civili che militari. Con i nuovi progetti, stiamo scrivendo una pagina molto importante nella nostra cooperazione spaziale".
Primi passi: lunedì 29 novembre il presidente della Camera, Roberto Fico, e il suo pari francese, Richard Ferrand, firmeranno un accordo di cooperazione tra i due Parlamenti. In agenda l'appuntamento dell’8 e 9 dicembre, in occasione dell’incontro a Parigi tra le due commissioni Estere.