Su disposizione della Procura dell'Aquila, la Polizia ha effettuato 25 perquisizioni domiciliari nei confronti di presunti appartenenti a un'organizzazione xenofoba di estrema destra
Fanatismo violento, intriso di xenofobia e nostalgie filonaziste. Apologia del fascismo. Esaltazione della violenza quale metodo di lotta politica. L'indagine, condotta dall'Antiterrorismo e dalla Digos dell'Aquila, scoperchia il vaso di pandora dell'organizzazione di estrema destra "Ultima Legione".
**Sono 25 le perquisizioni domiciliari che la polizia di Stato, su disposizione della Procura, ha eseguito in 18 diverse province. **Alcuni membri di "Ultima legione", definendosi apertamente 'fascisti', denigravano esplicitamente i valori della Costituzione e istigavano all’uso della violenza attraverso la diffusione on line di materiale incitante all’odio e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi.
Le indagini sono scattate nel 2019 con il monitoraggio di alcune chat su Telegram e Whatsapp, denominate "Ultima Legione" e "Boia chi molla". Con le applicazioni di messaggistica gli indagati facevano proselitismo e reclutamento di militanti.
Agli appartenenti all’organizzazione viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fasciste: successive indagini dell’Antiterrorismo, svolte anche con la collaborazione del servizio centrale della Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno consentito di individuare i membri dell'organizzazione.
Il materiale online è stato rinvenuto nella disponibilità di tre persone residenti a Firenze, Prato e Grosseto, alle quali fanno capo le chat inneggianti alla violenza.