Tre candidati maschi dopo la rinuncia della Annegret Kramp-Karrenbauer per rilevare un'eredità pesantissima
Questo sabato si conoscerà, forse, l'erede politico di Angela Merkel come presidente della CDU, il partito conservatore tedesco. Al congresso sono circa 1000 i delegati con diritto di voto. Un'occasione importantissima perché chi vince sarà il candidato alla cancelleria o avrà l'ultima parola.
L'elezione si è resa necessaria perché l'ex leader Annegret Kramp-Karrenbauer si era dimessa a febbraio non riuscendo a ottenere la maggioranza.
I candidati sono tre. Tutti maschi: il conservatore Friedrich Merz, il liberale Armin Laschet e Norbert Röttgen, l'outsider.
Merz ci riprova. Vuole rompere con l'era Merkel. Il politico economicamente liberale si era già candidato alla presidenza nel 2018, ma era stato sconfitto dalla Kramp-Karrenbauer. Dal 2000 al 2002 è stato capogruppo nel Bundestag fino a quando la Merkel non lo ha sollevato dall'incarico. Punta anche a recuperare gli elettori delusi che si sono rivolti all'estrema destra o non votano.
Laschet vuole invece continuare la politica della Merkel. Premier della Renania settentrionale-Vestfalia è l'unico candidato che ha dovuto prendere decisioni importanti durante la pandemia. Un vantaggio è uno svantaggio in quanto ha sostenuto da subito di allentare le misure di confinamento.
**Röttgen **potrebbe rappresentare invece una sorpresa. Nel 2012 ha perso l'elezione a Primo Ministro del Nord Reno-Westfalia. Successivamente la Merkel lo ha licenziato dal posto di ministro dell'Ambiente. Si descrive come moderno politico di centro e vuole combattere il cambiamento climatico.
Se nessun candidato ottiene la maggioranza, seguirà un ballottaggio e, comunque vada, il prossimo leader si ritroverà a gestire un’eredità pesantissima, sia dentro che fuori dalla Germania.