Almeno sette le vittime, tra cui una bambina di 12 anni. Chiusa per precauzione una centrale nucleare slovena a 100 km di distanza dall'epicentro
Si continua a scavare in Croazia alla ricerca di superstiti al forte terremoto che ha colpito la regione di Zagabria. Molti hanno trascorso la notte all'aperto, per paura di nuove scosse. Finora si contano sette morti e decine di feriti, mentre non si conosce ancora il numero esatto dei dispersi.
Alto anche il numero delle persone rimaste senzatetto, per aver avuto la casa danneggiata o distrutta, come raccontano queste persone. La scossa più forte, di magnitudo 6.4 è stata registrata alle 12:20 di martedi, con epicentro 44 chilometri a sud-est della capitale. Mentre la terra tremava, un governatore regionale stava tenendo una conferenza stampa, che è stata bruscamente sospesa.
La località più colpita è la città di Petrinja, dove si concentrano tutte le sette vittime, tra le quali anche una bambina di 12 anni, e che in seguito al sisma è rimasta senza elettricità e acqua corrente. Nella zona sono stati inviati reparti dell'esercito incaricati di approntare i primi soccorsi.
Per precauzione è stata fermata l'attività della centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, distante un centinaio di chilometri dall'epicentro.