Quasi 7 gradi della scala Richter e in Turchia crollano palazzi a Smirne e Izmir
Almeno 14 morti e oltre 500 feriti. Si aggrava il bilancio del forte terremoto, avvenuto nella notte fra giovedì e venerdì fra Turchia e Grecia. Quasi tutte le vittime sono state registrate nella città turca di Smirne. Qui le autorità locali riferiscono anche di almeno 70 persone estratte vive dalle macerie e di scavi in corso in altri 17 stabili.
La portata della devastazione è imputata dagli esperti a potenza e localizzazione del sisma: una scossa di quasi 7 gradi nella scala Richter, con epicentro non lontano dall'isola di Samos ed ipocentro a un massimo di dieci chilometri di profondità. Registrata all'1.51 della notte, la scossa è stata avvertita anche ad Atene, a Istanbul e in alcune aree della Bulgaria.
A finire in macerie, a Samos, è stata fra l'altro la cattedrale di Karlovassi, uno dei due porti dell'isola. Qui hanno perso la vita anche due giovani, travolti dal crollo di un muro. La stampa locale ha stimato in una cinquantina di centimetri l'innalzamento del livello del mare, registrato nelle ore immediatamente successive al sisma.
Allagamenti e un principio di tsunami si sono registrati anche a Smirne, dove il governatore locale ha parlato di quattro stabili completamente rasi al suolo e dieci gravemente danneggiati. Gli occhi sono ora tutti puntati sull'intensità delle probabili scosse di assestamento.