L'Europa richiude per virus. Blocco totale in Francia, stretta "leggera" in Germania

L'Europa richiude per virus. Blocco totale in Francia, stretta "leggera" in Germania
Diritti d'autore Photo : Francisco Seco (Copyright 2020 The Associated Press.All rights reserved)
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Di Giulia Avataneo
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Le misure degli altri Paesi europei alla luce dell'aumento dei contagi

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Scene già familiari in altri Paesi ora si vedono in Francia: i pazienti Covid trasferiti in aereo dagli ospedali per alleggerire le regioni dove le strutture sanitarie sono vicine al collasso. I dati di ieri sono impressionanti: 70mila nuovi casi, più di 500 vittime e tremila pazienti in terapia intensiva, che rischiano di triplicare se il trend non rallenta. Il coprifuoco non basta più, servono misure più drastiche. Ad annunciarle, poco dopo le 20 ieri sera, è stato in diretta TV nazionale il presidente Emmanuel Macron:

"Ho deciso che da venerdì verrà ristabilito il confinamento che aveva fermato il virus - ha detto - Sarà interessato tutto il territorio nazionale così come i dipartimenti e i territori d'oltremare, secondo le loro specifiche."

Confinamento alla francese

Scuole dell'obbligo e industrie non chiuderanno. Gli spostamenti saranno limitati a queste esigenze o a necessità mediche e di salute. Tutto ciò che non viene considerato servizio essenziale rimarrà chiuso per un mese. Le frontiere dello spazio Schengen resteranno aperte.

Oggi alle 18,30 il premier Jean Castex illustrerà le nuove misure nel dettaglio.

"Paesi come la Spagna, l'Irlanda e l'Olanda hanno assunto prima di noi misure molto più dure - ha aggiunto Macron - Ma siamo allo stesso punto: sopraffatti da una seconda ondata probabilmente più dura e letale della prima."

Il presidente della Repubblica ha detto che farà il punto della situazione ogni quindici giorni per valutare nuovi vincoli o allentamenti. La speranza è di riaprire alcuni negozi prima di Natale.

La serrata "leggera" tedesca

Mentre la Francia diventa il più grande Paese occidentale a reimporre la chiusura, la Germania opta per una serrata più leggera, sempre di un mese. Ristoranti, palestre, luoghi della cultura tornano chiusi. Anche se il Paese non ha lo spaventoso tasso di letalità dei vicini francesi a preoccupare Berlino è la rapidità con cui il virus si diffonde.

"Dobbiamo agire e dobbiamo farlo subito per evitare un'emergenza nazionale - ha dichiarato la canceliera Angela Merkel in diretta - Dobbiamo evitare di mettere il nostro servizio sanitario in una situazione così critica. E prendere provvedimenti di conseguenza".

La stretta non ha colto di sorpresa i lavoratori della sanità tedesca, che hanno organizzato proteste. Parlando delll'Europa travolta dalla seconda ondata anche la presidente Ursula von der Leyen prevede già un Natale del tutto diverso quest'anno.

Record di contagi in Belgio

Con quasi seimila ricoverati negli ospedali, il Belgio ha superato il picco di aprile. Le persone in terapia intensiva sono attualmente 993, un livello che si sta avvicinando ai 1.235 della prima ondata. E per il secondo giorno consecutivo i morti hanno superato quota 130: 139 ieri e 132 oggi. La media nazionale del tasso di positività è al 23,6% ma occorre tenere conto che ormai i test vengono effettuati solo sulle persone che presentano sintomi sospetti.

Oltre i confini europei

Se l'Europa è tornata epicentro dell'epidemia preoccupa anche il continente americano. In Perù, che ha raggiunto 34mila vittime, il presidente Martín Vizcarra ha esteso lo stato di emergenza, mantenendo in vigore il coprifuoco notturno dal lunedì al sabato.

In Messico i morti superano i 90mila: il Paese è al quarto posto per numero di decessi dopo Usa, Brasile e India.

Secondo il presidente Donald Trump gli Usa "stanno svoltando la curva" nella pandemia, ma nell'ultima settimana le nuove diagnosi positive sono state più di 500mila, 79mila solo nelle ultime 24 ore.

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