A Porta Pia, 150 anni fa: dalla breccia una nazione

Statua del Bersegliere a Porta Pia Roma
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Di Paolo Alberto Valenti
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Al culmine del Risorgimento Roma veniva occupata dal Regio Esercito e l'Italia diventava nazione al rango degli altri stati europei e si dotava di una capitale di storica importanza che veniva strappata al papato. Solo il fascismo avrebbe degradato la celebrazione di questa vittoria

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150 anni fa, il XX settembre del 1870 l'esercito sabaudo occupava Roma. La vicenda della breccia di Porta Pia, con l'ingresso dei bersaglieri, completava l'epopea risorgimentale polverizzando il potere temporale della Chiesa cattolica.

La facile/non facile azione di Cadorna

Guidato dal generale Raffaele Cadorna il Regio Esercito entrava attraverso una breccia nelle Mura Aureliane all'altezza della via Salaria a Roma nord. Le truppe pontificie si arresero dopo un primo assalto della fanteria. Papa Pio IX protestò ma aprì in fretta le trattative per la resa. Alla conquista seguì un referendum per sancire l'avvenuta riunificazione della città col Regno d'Italia che trionfò grazie all'astensione dei cattolici. In altro modo si era compiuto il sogno di mazziniani e garibaldini. Quando nel 1948/49, sull'onda del sussulto rivoluzionario di tanti popoli Pio IX , dopo aver inizialmente appoggiato le istanze patriottiche, si era ritirato dalla guerra contro l’Austria per poi riparare a Gaeta, si concluse la breve stagione romantica della Repubblica Romana.

Solo il fascismo aveva abolito la celebrazione di Porta Pia

L’anniversario del XX settembre è stato festività nazionale fino al 1930, quando fu abolito in seguito alla firma dei Patti lateranensi tra Vaticano e regime fascista. In occasione della ricorrenza per i 150 anni dalla breccia di Porta Pia, il sottosegretario alla Difesa AngeloTofalo e il sindaco di Roma, Virginia Raggi, hanno deposto una corona d'alloro in memoria dei caduti presso la lapide della battaglia del 1870. Un picchetto armato di Bersaglieri ha reso gli onori militari con la fanfara.

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