Uniti nella tutela della salute. L'Ue propone un ministero europeo della Sanità

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Di Christopher Pitchers
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Mai più impreparati in caso di pandemia. L'Ue vuole favorire riserve di farmaci, ospedali da campo e la libera circolazione dei pazienti

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"Dobbiamo costruire un'Unione europea della sanità più forte. Il momento per farlo è adesso". Queste le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il suo primo discorso sullo stato dell'Unione mercoledì scorso al Parlamento europeo. Con il mondo ancora alle prese con la pandemia l'idea sembrerebbe ovvia. Ma gli ostacoli non mancano. 

Von der Leyen è tornata a chiedere all'emiciclo di supportare il programma da quasi 10 miliardi di euro "Eu4Health", ovvero la prima proposta de l'Unione europea della sanità, clamorosamente bocciata dal Consiglio europeo, a luglio scorso, che ora però potrebbe tornare all'ordine del giorno.

Alla base dell'idea dell'Unione europea della salute c'è l'obbiettivo di rafforzare le agenzie per i farmaci e il controllo delle malattie; c'è poi anche l'ambizione di migliorare la capacità dell'Europa di rispondere a qualsiasi futura crisi sanitaria.

"Costruiremo un BARDA europeo – ha detto la presidente della Commissione riferendosi al Biomedical Advanced Research and Development Authority statunitense -. Ques'agenzia supporterà la nostra reattività e capacità di rispondere a minacce esterne, e permetterà - ha aggiunto - di dare delle risposte coordinate a potenziali nuove emergenze provocate da cause naturali o dolose.

Al momento l'Agenzia europea dei medicinali ha una semplice funzione di controllo e autorizzazione dei medicinali all'interno dell'Unione, ma per molti europarlamentari bisognerebbe creare un ente con più poteri. "Credo che dobbiamo costruire un organismo di Salute pubblica più grande - ha detto l'eurodeputata svedese di centrosinistra Jutte Guteland - che possa dare risposte e aiuti rapidi agli Stati membri che al momento non abbiamo".

L'Unione europea della sanità ha tra i suoi obbiettivi concreti creare delle riserve di farmaci, ospedali da campo, e la libera circolazione dei pazienti. Tutte cose che esistono già ma che meriterebbero una struttura formale e non improvvisata.

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