Manifestazione e arresti a Mosca, l'opposizione contro la perennità di Putin

Manifestazione contro la repressione politica, e quasi cinquanta persone vengono portate via in manette: a Mosca non si inscenava la consueta protesta in corteo, ma un'originale staffetta in cui i manifestanti protestavano uno alla volta, si davano il cambio mostrando dei cartelli.
Non essendo quindi formalmente una un assembramento e nemmeno un corteo, i manifestanti ritenevano che la protesta fosse perfettamente legale e non necessitasse di autorizzazione preventiva.
Così non era secondo la polizia, a giudicare dagli arresti:
Sergey Udaltsov, uno dei leader dell'opposizione di sinistra, dice che: "Le autorità stanno usando una repressione mirata, al fine di governare per sempre. Vediamo nell'atteggiamento del governo un tentativo di scavalcare l egaranzie costituzionali e rivedere certi limiti previsti dalla Costituzione. La solidarietà in questo momento è più importante di tutto".
La protesta è volta a contrastare quello che l'opposizione vede come un piano di Vladimir Putin di cambiare la legge in vigore per consentirgli di correre per un ulteriore mandato presidenziale nel 2024.
Si tratta di una proposta di emendamento costituzionale presentato da Valentina Tereshkova, e che si inquadra in un più ampio dibattito sulla riforma della Costituzione. L'emendamento Tereshkova prevede che, in presenza di una nuova Costituzione, non conterebbero i mandati presidenziali già completati.
Sicché Putin, oggi non rieleggibile perché giunto al limite dei due mandati consecutivi, potrebbe ripartire da 0 e candidarsi alla fine di questo mandato, nel 2024. E potrebbe anche candidarsi una seconda volta, dopodiché potrebbe far ascendere un fedelissimo al Cremlino per governarlo de facto fino alla veneranda età di 95 anni.
Putin, che dopo il primo voto della Duma aveva mandato 14 pagine di nuovi emendamenti costituzionali, si era inizialmente detto contrario all'emendamento Tereshkov, salvo poi precisare pochi giorni dopo che, se il popolo vuole...
Il pacchetto di emendamenti ha superato il vaglio della Duma negli scorsi giorni, in seconda lettura. Ora, perché la riforma sia effettiva, mancano alcuni passaggi il cui esito viene però ritenuto abbastanza scontato.