Manifestazione simbolica davanti all'ambasciata russa dell'Aia
298 sedie vuote a ricordare il numero di persone che sono morte nel disastro aereo del luglio del 2014, quando il volo MH17 della Malaysia Airlines venne abbattuto da un missile terra-aria Buk. I familiari delle vittime hanno organizzato la protesta simbolica davanti all'ambasciata russa dell'Aia il giorno prima dell'avvio del processo per accertare le responsabilità della tragedia.
Mosca nega ogni coinvolgimento. Le indagini hanno accertato sinora che il Boeing 777 è stato colpito da un razzo in dotazione alle brigate russe mentre sorvolava la zona orientale dell'Ucraina.
Silene e Rob Fredriksz, genitori di Bryce, 23 anni, morto nel disastro aereo, chiedono giustizia: "La cosa migliore per noi - dice Silene - è che la Russia ammetta le sue responsabilità. Forse non hanno dato l'ordine di sparare, ma hanno fornito i Buk, l'hanno fatto".
Quel 17 luglio di quasi 6 anni fa, il volo Malaysia Airlines 17, che copriva la tratta da Amsterdam a Kuala Lumpur, ha cessato i contatti con gli enti di controllo del traffico aereo a circa 50 km dal confine tra Ucraina e Russia ed è precipitato in prossimità del villaggio di Hrabove, in Ucraina, territorio allora sotto il controllo dei separatisti filo-russi. Si tratta del settimo incidente aereo per numero di vittime, per la maggior parte originari dei Paesi Bassi.