Coronavirus: gli animali domestici non sono 'untori'. Parola di veterinaria

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Diritti d'autore Clinica Duemari
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Di Stefania De Michele
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Monica Pais, veterinaria della clinica Duemari: "Necessarie normali e accurate precauzioni igieniche, valide in ogni corcostanza"

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Gli animali domestici non diffondono il coronavirus. Lo sostengono le autorità sanitarie, a livello mondiale, ed è importante ribadirlo per il rischio che Covid-19 possa produrre un incremento di cani e gatti abbandonati o in condizioni di scarso accudimento.
Ne parliamo con Monica Pais, veterinaria della Clinica Duemari di Oristano, la cui fama per il lavoro di cura di animali di proprietà ma anche traumatizzati, investiti, e abusati dall’uomo, ha varcato i confini regionali e nazionali. Il Corriere della Sera l’ha inserita, per questo suo impegno, tra le 10 donne più amate d’Italia.

C'è dunque il rischio che i nostri animali diffondano il coronavirus?
"Attualmente non c'è nessuna indicazione che questo sia possibile, in nessun caso e in nessuna misura"

_Un ammalato o una persona immunodepressa come deve comportarsi, se ha un animale?
_"Con le minime abitudini, quindi è importante lavarsi molto bene le mani, come è sempre stato. In sostanza, imparare a proteggersi da eventuali contagi ambientali"

E se un animale entra in contatto con un paziente positivo al coronavirus?
"Non è escluso che questo possa risultare in una positività per l'animale domestico, ma è importante dire che gli animali domestici non si infettano di questo tipo di coronavirus - ne hanno degli altri, come li hanno sempre avuti - e che quindi è difficile che lo possano trasmettere. Anzi, è impossibile allo stato attuale".

Dal cane Palla, sfigurato da un laccio intorno al collo, a Freccia, trapassato da un dardo, ma anche gatti, volpi, uccelli, agnelli, ricci, molti dei quali restituiti alla vita. Grande lavoro sul campo, dunque per la Clinica Duemari e per 'Effetto Palla', la onlus che ha ripreso il nome del cane divenuto un'icona del riscatto: un impegno a tutto campo nella cura degli animali d'affezione ma anche di tutti gli altri, circa duecento all’anno, recuperati dalla strada e per i quali l'obiettivo ultimo è quello dell'adozione.

Clinica Duemari

Per il Coronavirus il messaggio è chiaro e riporta a una cautela necessaria in qualsiasi circostanza, non solo per la paura della diffusione del coronavirus: massima attenzione alle precauzioni igieniche ma senza avere paura.

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