Una corte olandese ribalta una sentenza precedente e obbliga Mosca a risarcire gli ex azionisti
Una corte olandese ha accolto l'appello degli azionisti dell'ex gigante petrolifero Yukos, condannando la Russia a versare 50 miliardi di dollari di compensazioni. La sentenza, che arriva 14 anni dopo la bancarotta della compagnia, ha annullato un verdetto precedente che dava ragione a Mosca, ridando vigore al risarcimento fissato in 50 miliardi.
Soddisfatto della sentenza l'ex patron di Yukos, Mikhail Khodorkovski, che dopo essere arrestato nel 2003 per frode fiscale è stato graziato e ora vive a Londra.
Al momento dell'arresto Khodorkovski stava chiudendo una fusione da 13 miliardi di dollari con la Sibneft, che secondo le accuse russe dell'epoca avrebbe consegnato la maggioranza del capitale nelle mani di due giganti petroliferi Usa.
Mosca ha annunciato un ricorso contro la sentenza della corte olandese, che secondo il ministero russo della Giustizia, non avrebbe tenuto conto del fatto che gli ex azionisti di Yukos non fossero investitori in buona fede ma avrebbero ottenuto il controllo dell'azienda "attraverso una serie di azioni illegali."