La Notte bianca delle edicole, per salvare il pluralismo culturale italiano

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Di Giorgia Orlandi
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Sottosegretario all'editoria, Andrea Martella: "Ci dev'essere anche uno sforzo europeo, per salvare le edicole"

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E' stata la prima Notte bianca delle Edicole, l'iniziativa promossa dal Sindacato dei giornalai (Si.Na.Gi.), per sensibilizzare sull'importanza di questi chioschi nell'ambito sociale, culturale e democratico italiano. Siamo andati a Roma, davanti all'unica edicola che ha deciso di partecipare a questa iniziativa che coinvolge ben 40 città in tutta Italia, con un'edicola ciascuna, che ha scelto di restare aperta fino a tardi. Un modo per fare luce su un problema che riguarda la crisi di un settore ormai conclamata, se pensiamo che negli ultimi 15 anni, circa la metà delle edicole ha chiuso. Ma non solo, se pensiamo alla capitale, 300 su 1.000 negli ultimi tre anni hanno chiuso. Dunque una crisi di un settore importante che riguarda soprattutto le istituzioni, anche perché permettere la sopravvivenza delle edicole significa soprattuto permettere a un presidio culturale di non morire.

"Le edicole sono importanti perché sono una voce di quartiere, sono un punto di riferimento", spiega ai nostri microfoni Gianfranco Farinelli, l'edicolante che ha aderito all'iniziativa. "Siamo sempre qui, siamo sempre accesi, tutto il giorno, dalla mattina alle 5, fino alla sera alle 9, addirittura alcuni chiudono anche la sera alle 10. E poi è una cosa importante per quanto riguarda il pluralismo italiano dell'editoria, perché lo possiamo fare solo noi".

Ma cosa può fare Bruxelles per venire incontro a questa realtà, che purtroppo, schiacciata dall'arrivo del digitale, sta lentamente morendo? 

Ci dev'essere uno sforzo europeo. Ad esempio, noi abbiamo indicato che una parte delle risorse che si otterranno dalla web tax, dalla tassa sulle attività degli over the top, delle grandi piattaforme online, possa risarcire il mondo dell'editoria, tra cui anche le edicole
Andrea Martella
Sottosegretario all’editoria e all’informazione

Le luci non si spengono però del tutto con questa notte delle edicole. Il Si.Na.Gi chiederà ad altre edicole di rimanere aperte nelle ore serali anche in primavera, per "poter illuminare le strade, ma soprattutto le coscienze democratiche", per usare le parole di Giuseppe Marchica, segretario nazionale del sindacato.

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