L'Italia dice ancora no al taglio delle tasse sugli assorbenti, la Germania invece abbassa l'Iva

L'Italia dice ancora no al taglio delle tasse sugli assorbenti, la Germania invece abbassa l'Iva
Diritti d'autore REUTERS/Stefan Wermuth
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Di Lillo Montalto Monella
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Da sei anni in Italia si cerca di abbassare le tasse sugli assorbenti femminili, oggi al 22%. La Germania invece taglia l'Iva dal 19 al 7%.

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La commissione Finanze della Camera ha dichiarato inammissibile l'emendamento al Dl Fisco che chiedeva una riduzione dal 22% al 10% dell'Iva su una serie di prodotti igienici femminili, fra cui gli assorbenti. L'emendamento, con prima firmataria Laura Boldrini (Pd), era stato presentato da una trentina di parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione. 

Non è la prima volta che l'Aula boccia il taglio dell'Iva sugli assorbenti. Sono almeno sei anni che questo tentativo va a vuoto. Anche nel maggio scorso l'emendamento del Pd era stato cassato. La deputata Carla Cantone del PD, aveva avvertito i propri colleghi maschi a non essere miopi: "Non è mica vero che interessa solo le vostre figlie, mamme e mogli", le sue parole. "Ve ne accorgerete quando arriverete a 60 anni, parlo dei maschi, quando avrete bisogno degli assorbenti per l'incontinenza e per la prostata. Pensateci prima".

Il Parlamento europeo ha invitato tutti gli Stati membri ad esentare dall'IVA i prodotti per l'igiene femminile.

In Germania, intanto, dal 1° gennaio 2020 i prodotti per l’igiene intima femminile non saranno più tassati come beni di lusso e l’Iva scenderà dal 19% al 7%. La misura è stata inclusa nella legge tributaria dopo una pressante campagna del movimento femminista che ha lanciato una petizione online e ha pubblicato The Tampon Book, un libro contenente 15 assorbenti interni finito sulla scrivania di 100 deputati tedeschi. La parlamentare verde Lisa Paus ha scritto su Twitter che si tratta di un passo importante "verso un sistema fiscale che non discrimini le donne".

In Europa, le Canarie sono state le prime ad introdurre l'esenzione fiscale sugli assorbenti. Dal 1 gennaio 2018, le donne nelle isole non pagano più IVA e imposte per acquistare gli articoli necessari durante i giorni di ciclo mestruale come pillole analgesiche, coppette e assorbenti. Nel resto della Spagna invece questi prodotti sono ancora tassati al 10%. Dal 2015, in Francia le imposte sono state abbassate dal 20 al 5,5 per cento. In Ungheria si impone l'imposta più elevata, al 27%. Anche in Irlanda vige l'esenzione fiscale completa per prodotti sanitari. In Grecia invece l'aliquota è salita dal 13 al 23% dopo la crisi.

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