Il Presidente Michel Aoun invoca l'unità ma il Libano è diviso e scende in piazza

Un paese diviso in due. Un fine settimana di proteste civili, non violente ma ferme e determinate. Giorni in cui i libanesi prendono posizioni nette e si schierano contro o a sostegno del presidente Michel Aoun. La protesta è partita dal cuore pulsante di Beirut due settimane fa. Un fiume di persone che paralizzano le strade per esprimere pacificamente la preoccupazione crescente per un'economia sull'orlo del baratro e l'inadeguatezza dei servizi pubblici considerati indegni di un paese civile .
Il presidente Michel Aoun ha fatto un appello all'unità invitando il paese a riavvicinarsi per un percorso comune volto a sconfiggere un malcostume che si è incancrenito negli anni : "Le nuove piazze - ha detto - hanno bisogno di sostegno. La corruzione non può essere rimossa facilmente perché è profondamente radicata da decenni. Non sarà rimossa senza che voi facciate il necessario sforzo per aiutarci".
Una risposta che non si è fatta attendere, almeno parzialmente. A favore del suo programma di riforme, migliaia di sostenitori si sono riuniti fin dalle prime ore del mattino a Baabda, a sud est della capitale , per contrastare coi numeri la fazione delle proteste. Sventolando vessilli libanesi e di partito hanno ribadito la loro fiducia nell'attuale governo e nell'operato del Presidente.