Scansate, Loukachenko: il suo omologo bielorusso aveva fatto fermare il cronometro dopo "appena" 7 ore.
Non arriverà a impensierire la famosa "maratona mentana", ma poco ci manca.
Giovedì 10 ottobre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è intrattenuto con i giornalisti per più di 14 ore, dalle 10 del mattino fin oltre mezzanotte. Si tratta della più lunga conferenza stampa della storia, secondo l'agenzia nazionale ucraina che ufficializza i record.
Volodymyr Zelensky, ex attore eletto presidente a furor di popolo lo scorso aprile, si era preparato adeguatamente per la maratona e gli sono state somministrate delle iniezioni per rinforzare le corde vocali così da poter sostenere il lungo sforzo.
Poco più di otto ore dopo l'inizio della conferenza stampa, un rappresentante dell'Agenzia nazionale ucraina dei record, attiva dal 1989, si è alzato per annunciare che il presidente aveva battuto il primato mondiale. Tuttavia l'impresa non è stata ancora certificata da alcun organismo internazionale.
Volodymyr Zelensky ha reagito esprimendo sorpresa, auto-definendosi una persona "modesta" e non avvezza alle celebrazioni. Il via alla maratona mediatica è stato dato intorno alle 10 del mattino; le domande dei cronisti sono volate fino a notte inoltrata.
La riunione-fiume, annunciata la sera prima, si è tenuta in un luogo di ristorazione alla moda del centro di Kiev, la capitale ucraina.
Di fronte a centinaia di giornalisti, che si sono alternati in piccoli gruppi intorno al tavolo, ha discusso di argomenti come il conflitto in Ucraina orientale, le relazioni con la Russia e, naturalmente, della sua conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Una telefonata che rischia di provocare l'impeachment.
Volodymyr Zelensky ha scalzato dal gradino più alto del podio il suo omologo bielorusso: Alexander Lukashenko si era intrattenuto con pubblico e stampa per appena "sette ore" nel 2017.