Alcuni eurodeputati fanno trapelare il clima di sfiducia nei confronti del primo ministro britannico Boris Johnson
Se da un lato della manica il parlamento britannico ha chiuso i battenti... dall'altra il Parlamento europeo è al lavoro. Anche qui pero il pensiero va a Westminster.
"Non vi richiamerò all'ordine, non siamo alla Camera dei Comuni..anche se mi piacerebbe avere la stessa voce e la stessa influenza di Bercow", scherza Mairead McGuinness, vicepresidente dell'eurocamera.
La visita del Primo Ministro britannico in Lussemburgo non ha portato a grandi progressi nei colloqui sulla Brexit. Philippe Lambert, membro del gruppo direttivo sulla Brexit al Parlamento europeo ha ribadito che c'è un clima di scarsa fiducia.
"Penso che Boris Johnson abbia lavorato molto duramente negli ultimi anni per proiettare l'immagine di qualcuno che non è degno di fiducia. Per quanto riguarda i 27 paesi europei ci è riuscito. Quindi in tal senso: missione compiuta."
Qualcun altro invece è più indulgente, come Pedro Silva Perreira, che ha preso il posto di Roberto Gualtieri nel gruppo direttivo sulla Brexit.
"Boris Johnson non è riuscito a presentare alcun accordo alternativo al backstop. Questo conferma che è difficile ottenere un accordo al prossimo vertice europeo. Naturalmente sosterremo un'estensione dell'articolo 50 se non venisse raggiunto un accordo perché questa sembra essere l'unica soluzione per evitare lo scenario catastrofico di una Brexit senza accordo".
Mercoledì gli eurodeputati discuteranno e voteranno una risoluzione che descriverà in dettaglio a quali condizioni accetterebbero l'ennesimo prolungamento della scadenza per la Brexit, sempre se il Regno Unito dovesse richiederla.