Respinto il ricorso americano per un nuovo fermo e la confisca del carico della nave
La petroliera iraniana 'Grace 1' ha lasciato le acque territoriali di Gibilterra: il governo del territorio britannico ha respinto la richiesta degli Stati Uniti di trattenere la nave, sequestrata il 4 luglio scorso con l'accusa di trasportare greggio verso le raffinerie siriane, in violazione delle sanzioni al Paese, alleato dell'Iran. Secondo il presidente americano Donald Trump, la politica statunitense di rafforzamento delle sanzioni sta spingendo Teheran a negoziare.
"Hanno preso le navi ma non le nostre ed e meglio che non lo facciano - ha dichiaratoTrump, facendo cenno al sequestro per ritorsione da parte iraniana della nave britannica 'Stena Impero' - penso però che l'Iran voglia arrivarci, ma non sanno bene come fare. È gente orgogliosa, ma il loro Paese sta crollando, l'economia è un disastro. Devono fare qualcosa".
La detenzione della petroliera si è dunque conclusa, nonostante gli Stati Uniti avessero spiccato una nuova richesta di sequestro. Washington aveva chiesto la confisca della nave e del suo carico, pari a oltre 2 milioni di barili di petrolio e 995.000 dollari in contanti. Il respingimento della richiesta è motivato dal diverso regime di sanzioni, imposto da Unione Europea e Stati Uniti nei confronti dell'Iran. Per ripartire la petroliera ha cambiato nome in Adrian Darya e sostituito la bandiera panamense con quella iraniana.