Libia, Amsi: "I morti sono 500, molti donne e bambini"

Le immagini di un funerale a Tripoli
Le immagini di un funerale a Tripoli Diritti d'autore Reuters
Diritti d'autore Reuters
Di Eloisa Covelli
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Foad Aodi, fondatore dell'Associazione medici di origine straniera in Italia

PUBBLICITÀ

Gli scontri tra le forze governative e le truppe di Haftar a sud di Tripoli hanno già ucciso 187 persone e ferito oltre mille secondo il ministero della Salute libico, ma Foad Aodi, presidente dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), intervistato da Euronews, dice che i numeri sono sottodimensionati: "Ci sono 500 morti, di cui 120 bambini, 130 le donne e 2500 feriti. Più di 55mila sono gli sfollati. E' una situazione umanitaria e sanitaria molto grave".

Quali sono le sue fonti? I numeri che Lei ci dà sono più del doppio di quelle ufficiali...

"Le fonti sono medici libici che lavorano nei vari ospedali e nel territorio e vanno nelle case. Ci sono infatti molti feriti gravi, e quindi molti morti, che non arrivano negli ospedali, per questo non sono calcolati nelle stime ufficiali. Alcuni di questi medici li ho conosciuti perché sono venuti in Italia a studiare, altri attraverso l'Unione medici euro-mediterranea, cerco quindi di fare una verifica incrociata delle fonti delle notizie che mi arrivano prima di diffonderle".

Cos'altro le raccontano? Qual è la situazione? Manca cibo, acqua?

"La situazione sanitaria è molto grave dal punto di vista operativo: mancano strumenti chirurgici, mancano medici, mancano infermieri. Scarseggia il sangue, l'elettricità. Una settimana fa mi hanno dato una stima di sopravvivenza per gli ospedali di due settimane, le riserve di cibo arrivano a tre mesi. Purtroppo c'è il rischio epidemia: i cadaveri spesso rimangono sul posto dato che non c'è il personale per portarli via. Sono stati colpiti anche ospedali e ambulanze. Più di 17 medici e infermieri sono morti. Serve un intervento urgente. Serve un corridoio umanitario e sanitario per salvare donne e bambini soprattutto, che sono le prime vittime di questo conflitto".

Il governo libico dice che una parte dei feriti sta andando all'estero a curarsi: Tunisia, Turchia, Italia e Ucraina. Le risulta?

"Io so che l'Italia ha già mandato 16mila tonnellate di aiuti sanitari e umanitari, hanno risposto subito al nostro appello di richiesta di aiuti. E stanno arrivando anche feriti, non tantissimi come all'epoca del conflitto con Gheddafi. Mi hanno raccontato anche di un accordo tra Libia e Francia: un chirurgo francese ha operato 21 donne e ne ha visitate 56, di cui tante con problemi ginecologici. Sono morte più di 45 donne per emorragie e infezioni dovute alle violenze sessuali, da parte di entrambi gli schieramenti... E' una guerra senza regole. Ci sono anche 1500 minorenni reclutati...".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Libia, Moavero incontra inviato Onu: "Ue intervenga per flussi migratori"

Guerra in Ucraina: missili russi su Odessa, decine di morti e feriti

Italia: arrivate 97 persone grazie ai corridoi umanitari